La delibera di iniziativa popolare al Consiglio comunale, firmata da 1684 cittadini torinesi e presentata questa mattina durante un Diritto di Tribuna moderato dalla presidente Maria Grazia Grippo, recita nel suo oggetto: “Nuove tutele per il diritto alla casa – Censimento e restituzione alla Città di alloggi in stato di non uso”. Per i firmatari, che hanno lanciato la delibera con la campagna “Vuoti a rendere” sostenuta da numerose organizzazioni, enti e associazioni del territorio, il costo degli affitti in città continua ad aumentare, provocando una crisi che viene aggravata dalla carenza di alloggi disponibili per le molte #famiglie sotto sfratto o in condizioni di emergenza abitativa. Contemporaneamente aumenta il numero di edifici e abitazioni – private o pubbliche – non utilizzate da anni. Il 18% sul totale della abitazioni censite in città da ISTAT nel 2019. 78Mila nel luglio 2024 secondo uno studio della Fondazione don Mario Operti. Per i firmatari il problema va affrontato con il contrasto alle situazioni di ingiustificato abbandono del patrimonio edilizio pubblico e privato, prima attraverso un censimento mirato e, conseguentemente, con la restituzione alla città degli alloggi non utilizzati. Nel dettaglio, la delibera presentata questa mattina, si muove su alcuni punti particolari.
Si comincia, appunto, con il censimento delle abitazioni non utilizzate e si prosegue con la diffida ai proprietari di alloggi vuoti da più di due anni a cui viene richiesto di motivare tale stato di non utilizzo, entro 90 giorni dalla diffida ricevuta. Non proprietari di un singolo alloggio, si premurano di specificare i promotori dell’iniziativa, che spiegano come il provvedimento riguarda i possessori di almeno cinque unità abitative. Per questi proprietari, nell’eventualità si rifiutassero di collaborare, la Città dovrebbe poter intervenire con sanzioni economiche o amministrative, potendo arrivare fino alla requisizione temporanea dell’alloggio sfitto. Per i promotori, è una questione di principio: affermare che il non uso della proprietà non è sempre un legittimo esercizio di un diritto ma, invece, un comportamento che produce costi sociali e ambientali diventati intollerabili per la collettività. Nei punti successivi la delibera propone di sospendere i piani di alienazione degli alloggi di proprietà comunale e di rilanciare l’agenzia sociale comunale per la locazione, Lo.C.A.Re, con l’obiettivo di promuovere l’uso sociale delle case vuote. Sempre Lo.C.A.Re dovrà gestire le abitazioni sfitte. In conclusione, gli obiettivi della campagna e della delibera, condivisi e sostenuti dal Forum Sociale per l’Abitare, sono evidenti: introdurre nuove tutele per il diritto alla casa, aumentare il numero di alloggi disponibili in città, abbassare i canoni di locazione, rilanciare l’agenzia sociale per la locazione Lo.C.A.Re, rendere disponibili case fuori dalla logica di mercato. Se realizzati, renderebbero Torino un laboratorio all’avanguardia nelle politiche abitative del nostro Paese.
Marcello Longhin