Carenza di autisti in GTT, una proposta discussa in Commissione

Un autobus di GTT transita nel centro storico. Servirebbero a breve 70 nuovi autisti

Il Gruppo Torinese Trasporti (GTT) ha oggi 1900 autisti in organico. Possono sembrare molti, ma se si considerano i turni 7 giorni su 7 e per quasi venti ore al giorno (con inevitabili quote di personale in ferie o malattia) e per di più il fatto che GTT fa muoveri i suoi tram e bus in un contesto che riguarda non soltanto Torino ma una vasta area metropolitana, si capisce come possano essere a malapena sufficienti a garantire un servizio efficiente.

E infatti, all’appello ne mancano una settantina, un buco non facile da colmare perché riguarda un lavoro che non è solo molto impegnativo e pieno di responsabilità, ma che richiede una formazione specifica e, soprattutto, il possesso di una patente di guida professionale, che non è la “B” che tutti bene o male abbiamo e presenta un costo elevato.

Il tema è stato discusso oggi nel corso di una riunione congiunta delle commissioni II Trasporti, I Aziende Partecipate e Servizi Pubblici Locali, riunione presieduta per l’occasione dal vicepresidente della II commissione, Ferrante De Benedictis. Lo spunto di partenza è stato rappresentato da una proposta di mozione, presentata da Tony Ledda e firmata anche da Anna Borasi.

Il documento segnala l’importanza di riempire i vuoti nell’organico degli autisti di GTT, evidenziando al contempo come l’elevato costo della patente di guida professionale rappresenti un ostacolo per molti dei potenziali candidati al ruolo di autisti nell’azienda di trasporto pubblico del capoluogo piemontese. A fronte di ciò, la proposta di mozione suggerisce di adottare incentivi e facilitazioni economiche che possano contribuire ad attrarre nuove candidature: un investimento in formazione che, spiega il testo, potrebbe portare a maggiore stabilità e qualità dei servizi offerti al pubblico.

La mozione suggerisce, come possibile passo in questa direzione, l’istituzione di una sorta di “prestito d’onore” per le spese volte a ottenere la patente professionale, rivolto a candidati che siano già stati selezionati in base all’attitudine psico-fisica e con l’impegno a lavorare in GTT per un periodo minimo prestabilito. Questo prestito, aggiunge il testo presentato in commissione, potrebbe coprire in tutto o in parte il costo della patente professionale, venendo poi restituito con trattenute mensili sullo stipendio tramite un piano di rientro concordato. Al prestito dovrebbe aggiungersi un piano formativo per preparare adeguatamente il dipendente agli esami di scuola guida, oltre a un sostegno logistico per chi provenisse da fuori Regione.

Il documento presentato riafferma inoltre la centralità del capitale umano, investire nel quale significa investire per il futuro del trasporto pubblico nella nostra comunità.

Durante la discussione in commissione, la proposta di Ledda e Borasi ha raccolto vari consensi , unitamente ad alcune perplessità e richieste di approfondimento, su temi quali, ad esempio, le procedure concorsuali e i percorsi formativi interni all’azienda.

Il documento verrà discusso in Sala Rossa in una delle prossime sedute. Una volta approvato, impegnerà l’Amministrazione comunale a intraprendere, insieme al Consiglio d’amministrazione di GTT, le procedure necessarie per concretizzare il programma di prestito d’onore. Inoltre, vi è la richiesta di valutare la possibilità di costituire un fondo, anche con il concorso della Regione, per consentire all’azienda di coprire l’intero costo del corso di guida, al fine di esonerarne totalmente o parzialmente il lavoratore, nell’ambito dei patti prestabiliti.