Quasi 2.500 attività commerciali scomparse in dieci anni

Se occorreva una conferma del momento difficile del commercio a Torino la riunione odierna della Commissione Lavoro coordinata da Pierino Crema (Pd) a Palazzo civico ha ribadito lo stato dell’arte. Le associazioni di categoria locali – Ascom e Confesercenti – hanno ricordato i dati della Camera di Commercio: le imprese registrate nella nostra provincia alla fine del ’23 sono oltre 222mila, di cui quasi la metà – circa 109mila – a Torino: negli ultimi dieci anni quasi 2.500 imprese commerciali sono sparite dal territorio urbano e il settore che soffre di più è il commercio al dettaglio con 2.269 attività chiuse. Meno penalizzato il comparto alberghi, bar, ristoranti; se gli hotel diminuiscono di 67 unità bar e ristoranti segnano un saldo attivo di 265 ma, attenzione, i ristoranti incrementano di 370 imprese invece i bar ne perdono 635 a sottolineare le difficoltà del commercio di prossimità e l’aumento dei flussi turistici. Più in generale emerge una tendenza di acquisto sostenibile tra gli intervistati e la riduzione dei beni di lusso e delle preferenze dei beni di marca. Significative le abitudini di frequentazione dei ristoranti: diminuisce la frequenza sia per la qualità del cibo sia per la possibilità di consumare in casa pasti salutari e personalizzati. Le persone mangiano fuori casa spesso per motivi sociali e di convivialità piuttosto che per praticità o supporto economico. Cosa fare per migliorare la situazione? Ascom e Confesercenti chiedono alla Città maggiore attenzione alla comunicazione; un più ampio coinvolgimento dei soggetti istituzionali del territorio per formare una rete incisiva. E proseguire nella strategia degli eventi e delle grandi iniziative sul territorio come insegna la fortunata esperienza della Atp Finals volano anche del commercio cittadino di questi ultimi anni. Dopo la vicesindaca Favaro, alcuni Commissari (Cerrato – Diena – Paolo Damilano – Catanzaro) hanno avviato un dibattito ma data l’ampiezza e la rilevanza del tema – sono 85mila i lavoratori torinesi del comparto – Crema ha deciso di aggiornare la seduta a un incontro ulteriore nelle prossime settimane.

(Roberto Tartara)