Domani pomeriggio abbiamo programmato un incontro con il Politecnico di Torino per capire se non sia il caso di apportare correzioni alle scale mobili della metropolitana. A Palazzo civico l’audizione di InfraTo – la società partecipata che gestisce le infrastrutture dell’impianto – nella seduta di Commissione Urbanistica convocata da Tony Ledda (Pd) ha aggiornato la situazione delle 142 scale mobili della Metro (di cui una cinquantina esterne) di cui si continua a discutere dopo l’episodio del 2 settembre scorso con il blocco degli impianti al quale sommare l’episodio simile accaduto ieri causato da sbalzi di tensione dell’impianto elettrico. Si sta svolgendo un esame – hanno spiegato i referenti di InfraTo – per capire la situazione dettagliata delle scale mobili e degli ascensori e decidere se proseguire con la manutenzione o proiettarci verso una progressiva sostituzione. Nell’eventualità, non sarà un lavoro secondario: ogni nuovo impianto costa 300mila euro mentre una copertura delle attuali scale esterne per prevenire i guasti prevede costi tra i 150mila e i 300mila euro ciascuna a seconda delle caratteristiche dell’intervento. Una prima direzione l’ha indicata l’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta in conclusione dei lavori: “Per le stazioni più frequentate (Bengasi – Italia 61 – Carducci – XVIII dicembre – Fermi) stiamo valutando la sostituzione delle scale mobili esterne con una richiesta di finanziamento ministeriale considerata la carenza di risorse proprie della Città”. Ai lavori in Sala Orologio sono intervenuti Scanderebech – Firrao – Crema – Viale – Abbruzzese – Fissolo – Liardo.
Roberto Tartara