È febbre gialla in città. Niente panico, però. Stiamo solo aspettando l’arrivo de Le Tour de France, la più classica e importante corsa ciclistica del pianeta. Ventuno giorni di fatica, sudore, gioie e dolori per i professionisti del pedale con arrivo a Parigi e la conquista dell’ambito trofeo: la maglia gialla, simbolo della vittoria della corsa. Quest’anno, per la prima volta in 121 anni di storia, la parte dal nostro Paese. Tre tappe per attraversare altrettante regioni che hanno dato i natali a campioni italiani di questo sport: il toscano Gino #Bartali, il romagnolo Marco #Pantani e il piemontese Fausto #Coppi. A #Torino la carovana del Tour arriverà con la sua terza tappa, lunedì 1 luglio. I dettagli li ha raccontati l’assessore allo sport Domenico Carretta, questa mattina durante una Quinta commissione presieduta da Lorenza Patriarca. L’assessore ha spiegato che l’impatto dell’evento non sarà solo sportivo ma, soprattutto, economico e d’immagine: solo Olimpiadi e mondiali di calcio possono vantare maggiori ricadute economiche. Un impatto amplificato dalle due tappe del Giro d’Italia passate da Torino a maggio che hanno consentito la realizzazione di una immaginaria staffetta e, passando dal rosa al giallo, di rimanere sotto i riflettori e presentarsi al mondo attraverso una serie di manifestazioni inerenti lo #sport del #ciclismo. Come ha sottolineato ancora Carretta, una serie di iniziative collaterali che hanno coinvolto Palazzo Madama, Urban Lab, Circolo dei Lettori, Salone del Libro, Biblioteche e Museo del cinema: incontri, laboratori, rassegne cinematografiche, concerti, mostre oltre ad alcuni raduni di ciclisti con maglia gialla. Per concludere, lunedì il Tour sarà accolto da una città tinta del colore principale della corsa: fioriere, sagome di ciclisti nelle aiuole e nelle rotonde, manifesti, bandiere e striscioni; tutto sarà virato al giallo. L’arrivo è previsto intorno alle 17 in piazza d’Armi. Vinca il migliore.
Marcello Longhin