Nuovi fondi per sostenere la genitorialità. “Ma talvolta l’affidamento resta necessario”

La famiglia e il rapporto tra genitori e figli non sono sempre idilliaci come nelle pubblicità. A volte, un aiuto – e non solo economico – è necessario, in primo luogo per tutelare gli interessi e i diritti delle bambine e dei bambini. Importanti risorse economiche sono ora state messe a disposizione della Città di Torino per il sostegno alla genitorialità. Nel corso della riunione odierna della IV commissione Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda , l’assessore Jacopo Rosatelli e i suoi uffici hanno illiustrato come l’arrivo del finanziamento – fondi europei erogati via Regione Piemonte – avvenga in conseguenza alla partecipazione della Città di Torino, con un proprio progetto, ad uno specifico bando. I fondi, è stato spiegato, sono disponibili in attuazione della legge regionale conosciuta come “Allontanamenti zero” e riguarderanno il sostegno socio-economico per circa 800 nuclei familiari che presentano accertate criticità genitoriali.


Sono stanziati a livello regionale 50 milioni, dei quali 8 (più una seconda tranche di 1,5 milioni che la Città si appresta a richiedere) sono riservati al capoluogo. Si tratta, è stato riassunto, di una cifra da destinare a un Fondo per la genitorialità per costruire un lavoro di rete a beneficio delle suddette famiglie, con l’apporto, ad esempio, di educatori territoriali e altre famiglie ce possano svolgere un ruolo d’appoggio. E visto che le politiche esigono persone che le applichino, parte dei fondi sono esplicitamente destinati all’assunzione di personale qualificato per portare avanti il progetto.
Inoltre, la seconda tranche da un milione e mezzo di euro sarà da utilizzare per sostenere i nuclei familiari inseriti nel progetto per le attività di tempo libero, in primo luogo quelle sportive e culturali, tramite rimborsi.

Il tutto, in una logica, propria della succitata legge regionale, che mira a evitare in ogni circostanza gli allontanamenti dei minori dalla famiglia di origine. Allontanamento, ha precisato l’assessore – ricordando come l’amministrazione comunale disapprovazione quella legge – che in taluni casi estremi è purtroppo necessario, a fronte di situazioni che sono fortemente nocive per i minori e non possono essere affrontate con un taglio ideologico. La prevenzione delle crisi familiari e di eventualmente conseguenti affidamenti, ha aggiunto Rosatelli, è comunque sempre stata presente nell’attività dei Servizi sociali.

La IV commissione Servizi sociali si è riunita oggi a Palazzo Civico

L’assessore ha anche ricordato che la Città si muove nel contesto della legge regionale, con un approccio improntato alla realtà ed a un quadro legislativo complessivo, che non esclude completamente l’ipotesi dell’allontanamento nell’interesse del minore.

Dopo gli interventi della consigliera Ivana Garione (“Gli allontanamenti dalla famiglia di origine derivano da situazioni di abbandono e carenza di cure”) e del vicepresidente della Commissione Piero Abbruzzese (“il processo decisionale che porta all’allontanamento è spesso troppo burocratico”), il presidente Camarda ha auspicato una migliore interlocuzione con la rinnovata Amministrazione regionale, preannunciando approfondimenti in commissione sul tema degli allontanamenti e dell’affidamento familiare.

(Claudio Raffaelli)

(Foto skalekar1992 – Pixabay)