Sono stati discussi ed approvati dalla Sala Rossa, ieri pomeriggio, tre diversi documenti inerenti il tema delle #cooperative sociali e della qualità e della dignità del lavoro degli #educatori professionali. Fra i punti dibattuti, anche la questione del rinnovo del contratto nazionale di categoria e delle risorse necessarie per applicarlo a tutti i lavoratori del settore. Nel dettaglio, il primo documento è una mozione che impegna il Sindaco e il Consiglio comunale a realizzare un’analisi esplorativa sulla situazione del lavoro educativo e degli educatori professionali che lavorano per il Comune di Torino (assunti dall’Amministrazione o in forza al Terzo Settore) utilizzando i fondi PNRR, con l’obiettivo di fornire all’Amministrazione informazioni di sistema, per migliorare la qualità del lavoro educativo svolto nei servizi della Città. Contemporaneamente, si chiede di promuovere un tavolo di lavoro con le Università torinesi che gestiscono i corsi di Laurea per educatori professionali, la Regione Piemonte e le associazioni di rappresentanza, per rilevare i connotati dell’emergenza educativa attuale e spinga i soggetti coinvolti a sviluppare proposte e strategie per la presa in carico collettiva del problema e rispondere efficacemente ai bisogni dei servizi e delle persone vulnerabili. Nella sua parte conclusiva, la prima mozione votata, chiede di invitare la Regione Piemonte ad incrementare le risorse destinate ai servizi sociosanitari e alla formazione delle diverse figure professionali educative, anche sollecitando il Governo ad aumentare i finanziamenti previsti. Il secondo documento approvato, è un ordine del giorno che evidenzia come la situazione di emergenza attraversata dal mondo dell’educativa sia dovuta alla mancanza di un riordino e di regole chiare sulla riconoscibilità della varie professionalità. L’odg invita anche a prendere in considerazione le istanze elaborate dal Comitato diritti Educatori professionali che propongono il riconoscimento economico delle ore di lavoro prestate in assenza dell’utente, di quelle impegnate per lo spostamento richiesto dallo svolgimento del lavoro e di quelle necessarie a progettare il percorso educativo ed organizzare i materiali. Impegna infine il sindaco e la Giunta comunale a definire parametri economici e condizioni di lavoro adeguati all’importanza sociale del settore, riconoscendo l’educativa come lavoro usurante per arrivare ad un contratto unico nazionale equiparato al pubblico. Di contratto si parla anche nel terzo documento approvato, una mozione che impegna sindaco e Giunta a garantire le risorse necessarie per consentire la corretta applicazione del CCNL nelle cooperative sociali impegnate a garantire i servizi di welfare erogati dalla città. Sempre per garantire la corretta applicazione del contratto, l’Amministrazione è chiamata ad operare con Anci Piemonte per adeguare tariffe e rette nelle realtà in cui i costi dei servizi non dipendono dalle scelte degli Enti Locali ma da norme di carattere regionale o nazionale. Nel prevedere misure di controllo, la mozione chiede infine di allineare i sistemi tariffari in modo da eliminare le differenze nell’ambito di servizi analoghi, di individuare le modalità per garantire il giusto compenso a chi lavora nei servizi, di prevedere regole che puntino ad escludere dalle gare future chi non applica correttamente i CCNL e nel caso di violazioni rilevanti, di risolvere anticipatamente il contratto.
Marcello Longhin