Tempo reale, molteplicità di servizi, disponibilità immediata. All’Open Lab della Tim di via Reiss Romoli, la commissione Smart City, presieduta da Aldo Curatella, ha potuto gustare un assaggio delle innovazioni tecnologiche realizzate nella sede torinese del colosso italiano della telecomunicazioni.
Tecnologie che ingegneri e tecnici hanno progettato e che contribuiscono sensibilmente a rendere più smart le nostre città, con lo sguardo proiettato già al futuro grazie all’avvento della rete 5G che verrà sperimentata proprio sotto la Mole.
Oggi è possibile conoscere, in tempo reale, la disponibilità di biciclette nelle stazioni del bike sharing, ma particolari sensori trasmettono anche i volumi di alcuni contenitori dei rifiuti, consentendo di ottimizzare l’itinerario per la raccolta dell’immondizia, con risparmi di energia o carburante con conseguente riduzione di inquinamento.
I dati della telefonia mobile, opportunamente elaborati, diventano, invece, sensori significativi per la previsione di flussi di traffico automobilistico, soprattutto in occasione di eventi particolari.
Ma ciascuno di noi, in prospettiva, potrebbe diventare una sorta di “sensore ambulante” in grado di trasmettere dati in tempo reale sull’ambiente circostante, o di segnalare ad un’auto la propria presenza su un attraversamento pedonale.
Nell’Open Tim Lab è nata ad esempio la panchina intelligente, che trasmette informazioni relativa ai passaggi di persone, alla temperatura e all’inquinamento, oltre a permettere la ricarica dello smartphone.
Ma è stata studiata anche una tecnologia, la LTE NB-IoT, che consente il trasferimento di dati da e per zone difficilmente raggiungibili, tipo sotterranei, scantinati o tombini. Proprio grazie a questa tecnologia, è in corso una collaborazione con Smat per l’installazione di contatori ad acqua in grado di inviare informazioni sui consumi.
Federico D’Agostino