Il Mollino che non ti aspetti

Il modellino in gesso della sala del Teatro Regio

Un genio. Non può che essere definito così un architetto come Carlo Mollino, un personaggio eclettico, capace di dar vita a svariate opere e oggetti anche di uso quotidiano, unendo passione, rigore scientifico ed estetica. In occasione dei 50 anni dall’inaugurazione del suo capolavoro per eccellenza, il nuovo teatro Regio di Torino,

Il “bisiluro” progettato e guidato da Carlo Mollino

progettato da Mollino in soli sei mesi, ed inaugurato nel 1973, il Teatro stesso, insieme a Reale Mutua, ha realizzato, nel foyer, ha installato un sintetico percorso espositivo che, seppure sommariamente, delinea la poliedricità di una vita professionale intensa. I consiglieri della commissione Cultura, presieduta da Lorenza Patriarca, guidati dal curatore della mostra, Fulvio Ferrari, l’hanno visitata, mostra che, non a caso, ha come titolo “Carlo Mollino: Atlante. Un viaggio nell’universo di un genio del ‘900”, scoprendo curiosità e ambiti dell’espressione creativa dell’architetto torinese, talvolta sconosciuti.

A partire proprio dal Teatro Regio, una struttura che, sulla pianta, così come da veduta aerea, ricorda un corpo di donna. E’ l’unico teatro al mondo concepito con un foyer verticale, con un sistema di illuminazione della sala costituito da 4000 prismi che diffondono la luce proveniente da fonte laterale.In mostra, il modello in gesso del teatro con platea, palchetti e cupola progettato nel 1966 per i test di risonanza, in un ambiente simile alla forma di un uovo.

Le scale per l’accesso al “foyer verticale” del Teatro

Ma in mostra non solo l’architettura del Teatro, ma anche il “bisiluro” DaMolNar, l’auto realizzata con soluzioni inedite come il volante sagomato, lo specchietto retraibile e l’alettone frenante, con una carrozzeria asimmetrica, caratterizzata da due carlinghe distinte, una per il motore l’altra per il serbatoio del carburante e per l’abitacolo del pilota, progettata per la 24 ore di Le Mans del 1955 e guidata dallo stesso Mollino. Accanto, il modellino della macchina da record di velocità (650 km/h) “Osso di seppia”, anche se mai costruita. Nelle isole disseminate ai vari piani del foyer del teatro, si incontrano la biografia fotografica e i ritratti pittorici di Carlo Mollino. Un letto a castello, vera e propria architettura di interni, insieme a piastrelle ed elementi originali della sala da ballo Le Roi di Torino, descrivono il suo lavoro di inventore di arredi.

Per il progettista della Società Ippica torinese, anche uno spazio dedicato allo sci (fu il primo a scrivere un libro descrittivo delle tecniche di discesa) e alla fotografia, indagata ed esplorata dal punto di vista artistico.

Federico D’Agostino