Dopo l’audizione del direttore del Ferrante Aporti, è intervenuta a Palazzo Civico la neo direttrice del carcere di Torino, Elena Lombardi Vallauri, audita nella seduta del 16 febbraio 2024 della Commissione speciale Legalità e Diritti delle persone private della libertà personale, presieduta da Luca Pidello (PD), alla presenza della garante dei detenuti del Comune di Torino, Monica Gallo.
La direttrice ha ringraziato la Città e la Commissione per la collaborazione, in particolare nel favorire il re-inserimento sociale delle persone detenute.
Il carcere Lorusso Cutugno – ha spiegato – ospita 1.500 persone, a fronte di una capienza teorica di 1.118. Il sovraffollamento – ha dichiarato – è la causa di molti problemi, ma la questione è nazionale.
La struttura ha molte criticità strutturali e necessita di manutenzione: per troppi anni i lavori sono stati rimandati – ha affermato.
Ha quindi annunciato che quest’anno verranno ristrutturate le docce di uno dei due padiglioni principali, verranno rifatte alcune coperture dei tetti e la strada e i marciapiedi di accesso.
Mancano poi 200 unità di Polizia penitenziaria – ha denunciato – e servono anche più educatori ed educatrici e personale amministrativo.
Occorre anche – ha aggiunto – una maggiore assistenza sanitaria.
Ci sono però anche molti aspetti positivi: il territorio – ha spiegato – offre numerosi corsi scolastici e di formazione e propone molte attività, anche se – ha precisato – sarebbe utile incrementare le offerte formative all’interno dell’istituto penitenziario.
Una delle mie priorità – ha dichiarato – è razionalizzare la destinazione delle risorse disponibili, in modo equo.
Nel dibattito in Commissione, Pierino Crema (PD) ha chiesto approfondimenti su organico del personale, offerte formative e lavorative e lavoro all’esterno del carcere.
Amalia Santiangeli (PD) ha auspicato un maggiore coinvolgimento delle realtà esterne e del mondo del volontariato.
Silvia Damilano (Torino Bellissima) ha domandato informazioni su personale medico-sanitario ed educatori presenti e sulle opportunità di studio.
Anche Sara Diena (Sinistra Ecologista) ha sollecitato più attenzione ai percorsi di studio, in particolare per le detenzioni brevi, e ha chiesto informazioni sulla sezione femminile.
Tea Castiglione (M5S) ha chiesto notizie sui detenuti che frequentano i Cpia – Centri provinciali per l’istruzione degli adulti e ottengono titoli di studio.
La Città è attenta alle esigenze del sistema carcerario e offre il massimo supporto – ha affermato l’assessora alla Sicurezza, Gianna Pentenero – per favorire il collegamento con la società esterna.
Nella replica, la direttrice Elena Lombardi Vallauri ha spiegato che nel carcere operano 16 educatori ed educatrici (altri 2 dovrebbero arrivare a marzo, per completare la pianta organica) e un medico per ogni padiglione di giorno (di notte, due medici in tutta la struttura).
Massimiliano Quirico