Ricordare il colonialismo italiano e le sue vittime, una pagina rimossa della nostra storia

Truppe italiane occupano la stazione ferroviaria etiope di Dire Daua, nel 1936. L'insegna in francese è dovuta al fatto che la linea ferroviaria, collegante Addis Abeba con il porto di Gibuti, era stata realizzata in accordo tra i governi di Etiopia e Francia, alla quale apparteneva la stessa Gibuti. (foto Wikimedia Commons)

La Sala Rossa ha approvato una mozione proposta dalla consigliera Alice Ravinale e dal consigliere Abdullahi Ahmed che, ricordando le tragiche vicende del colonialismo italiano e rilevandone le numerose tracce nella denominazione di strade e piazze torinesi, propone non di cambiare le suddette denominazioni, bensì di partire da esse per favorire la conoscenza di quelle vicende storiche, incoraggiando una riflessione collettiva sul loro significato e sulle loro conseguenze nella società odierna.

Da via Tripoli a piazza Generale Baldissera, da piazza Massaua a via Somalia, la toponomastica torinese, come quella delle altre città dello Stivale, è infatti ricca di riferimenti al colonialismo italiano, sviluppatosi soprattutto in Africa (Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia) a partire dal periodo postunitario e sino al ventennio fascista. Una pagina della nostra storia le cui vicende, spesso sanguinose, sono oggi poco conosciute, se non rimosse dalla memoria collettiva.
In particolare, il documento approvato in aula impegna l’amministrazione comunale a “contestualizzare, mediante l’inserimento di idonee targhe o di QR Code o eventuali interventi di arte pubblica, accessibili in più lingue, toponimi o monumenti dedicati a luoghi e persone collegate al passato coloniale italiano, al fine di consentirne una facile identificazione da parte della cittadinanza e favorire la conoscenza e la visione d’insieme di quel periodo della nostra storia”. Inoltre, si chiede di “promuovere iniziative e progetti di approfondimento relativi al passato coloniale italiano rivolti alle scuole e alla cittadinanza tutta”.

L’Impero italiano nel 1940, comprendente i territori africani di Libia, Eritrea, Somalia ed Etiopia
(mappa da Wikipedia)

Inoltre, il documento invita il Parlamento ad approvare quanto prima la proposta di legge per l’istituzione di un Giorno della memoria delle vittime del colonialismo italiano, quale passaggio necessario per la conoscenza del nostro passato coloniale con le sue centinaia di migliaia di vittime e per la promozione di una società compiutamente antirazzista.

A questo proposito, si propone infine che la Città commemori le vittime del colonialismo con idonee iniziative – anche con le Biblioteche Civiche – nella giornata del 19 febbraio, anniversario della strage di civili perpetrata dagli occupanti italiani nella città di Addis Abeba in quel giorno del 1937, quale rappresaglia per un attentato della resistenza etiope.

Il documento è stato approvato con i voti favorevoli di PD, Sinistra ecologista, AD-Demos, M5S, Torino Domani, +Europa-Radicali e Moderati, i quali hanno però chiesto di votare la mozione per parti separate, non approvando la parte relativa a toponimi e monumenti. Contrario il voto espresso dai rappresentanti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

(Claudio Raffaelli)