Il paziente, la cavalla e il professore

Foto di gruppo sul palco dello spettacolo, con Annibale Crosignani, la presidente Maria Grazia Grippo e l'assessore Jacopo Rosatelli

Lunedì scorso, il Tangram Teatro ha messo in scena lo spettacolo “Ludovico e la Contessa”, tratto da un racconto dello psichiatra Annibale Crosignani e con adattamento e regia di Ivana Ferri.  La storia è quella di un legame fortissimo instauratosi fra un paziente, Ludovico,  vissuto per 60 anni nell’ospedale psichiatrico di Collegno e una cavalla, Contessa.

Un racconto forte che fa emergere, fra tenerezza e ferocia,  una realtà superata ma le cui ferite bruciano ancora: quella di strutture sanitarie dove non vi erano persone in cura ma, di fatto,  esseri umani reclusi, talvolta a vita e non raramente sottoposti ad angherie e prepotenze.  Una realtà combattuta dal professor Crosignani  (e inizialmente da pochi altri, a partire da Franco Basaglia) in nome di una pratica psichiatrica efficace perché in primo luogo umana e finalizzata alla cura e non al contenimento, fino alla chiusura di quelli che erano sbrigativamente chiamati “manicomi”: quello di Collegno fu soppresso nel 1973.

Nel settembre scorso,  lo psichiatra, oggi novantenne, era stato insignito del Sigillo Civico dal Consiglio comunale di Torino, la cui presidente Maria grazia Grippo ha preso parte alla serata presso il Teatro Tangram. Presente in sala anche l’assessore Jacopo Rosatelli.

(Redazione)