A Regio Parco 65mila mq da riprogettare

Chissà che non possa diventare il nuovo campeggio torinese o uno spazio per l’apicoltura con un centro didattico rivolto ai più piccini o un nuovo corridoio verde a Regio Parco tra i parchi della Confluenza e della Colletta. “Ci stiamo ragionando” era la parola d’ordine che circolava al vivaio municipale Regio Parco di strada Manifattura Tabacchi nel dibattito tra consiglieri comunali e l’assessore al verde pubblico Francesco Tresso in vista della trasformazione dell’area. Destava impressione il vivaio oggi disadorno al sopralluogo della Commissione Ambiente coordinata da Claudio Cerrato (Pd) dove nell’epoca d’oro del periodo olimpico si coltivavano oltre cinquemila alberi e venticinquemila arbusti in virtù dei grandi spazi di proprietà comunale ampi più di sei ettari. Il declino è iniziato nell’estate del ’22 con una serie di furti dei cavi elettrici e della cabina che comandava l’impiantistica fino a rendere inutilizzabile l’impianto di irrigazione centralizzato e il sistema di illuminazione del viale principale. Le cose sono andate di male in peggio: con l’impianto elettrico fuori uso l’edificio principale orfano dell’antifurto è stato depredato delle grondaie in rame, delle tegole del tetto, dei cavi elettrici e i responsabili sono stati costretti a porre del materiale rudimentale (plinti) a difesa di porte e finestre contro le intrusioni. Prima dei furti nel vivaio erano coltivati e stoccati alberi e arbusti da collocare in città ed era luogo di deposito e di lavoro di una squadra di giardinieri comunali che svolgevano parte della manutenzione ordinaria; al piano terra del fabbricato principale c’era il loro refettorio oltre al magazzino ma vista l’impossibilità di continuare a lavorare lo scorso agosto sono stati distaccati in un altro magazzino territoriale e accorpati ad altre squadre. 

(Roberto Tartara)