Il tema del “caro affitti” e dei costi elevati della casa a Torino che possono compromettere il diritto allo studio sono stati affrontati nella seduta del 17 ottobre 2023 delle Commissioni Quinta e Seconda, presieduta da Lorenza Patriarca (PD), con l’audizione di alcune sigle studentesche.
L’Udu ha illustrato i risultati di una recente ricerca sulla condizione abitativa della popolazione studentesca condotta con Cgil e Sunia, che ha evidenziato come quasi la metà degli studenti e delle studentesse svolga lavori stagionali o saltuari per pagarsi l’affitto e che l’87% di loro abbia avuto difficoltà a trovare una soluzione abitativa. Un quarto delle persone – spiegano – vorrebbe cambiare alloggio, mentre il 65% denuncia scarsità e condizioni poco dignitose degli alloggi. Molte numerosi sono poi le truffe e gli annunci di locazione falsi.
L’Udu ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere una maggiore diffusione dei contratti di locazione a canone concordato e agevolato, anche aprendo sportelli informativi in collaborazione con Università degli Studi e Politecnico, e di effettuare una ricognizione del patrimonio abitativo cittadino per individuare alloggi sfitti e contrastare gli affitti “in nero”.
La vicesindaca Michela Favaro ha confermato l’aumento a Torino del numero di studenti e studentesse fuori sede (il 38% del totale). Sono 40 mila – ha detto – provenienti per il 33% da altre Regioni, per il 5% dall’estero.
Sono 2.200 i posti letto nelle residenze pubbliche – ha spiegato – e saranno 4.600 entro il 2024. Altri 2.300 – ha precisato – se ne dovrebbero aggiungere nel 2025, grazie a interventi dell’Edisu, sfruttando le opportunità offerte da Universiadi e Pnrr.
Con il nuovo Piano Regolatore – ha affermato la vicesindaca – vorremmo ulteriormente incrementare le offerte per attrarre altri studenti e studentesse a Torino e convincerli poi a rimanere in città. Ci sono anche progetti di housing diffuso sul territorio. Infine, Michela Favaro ha condiviso la necessità di favorire locazioni a canoni calmierati.
I Giovani Democratici di Torino, auditi in Commissione, hanno proposto una campagna informativa per illustrare i vantaggi dei contratti a canone concordato tra popolazione studentesca, proprietari di alloggi e agenzie immobiliari e una banca dati pubblica sugli alloggi in affitto disponibili. Hanno poi ribadito che le residenze pubbliche devono essere essere gestite dal pubblico.
L’Unione Giovani di Sinistra ha auspicato un ritorno della legge sugli affitti brevi e di quella dell’equo canone, una mappatura degli immobili pubblici inutilizzati, un aumento dei fondi per la morosità incolpevole e un blocco a tutti gli sfratti per chi non ha altre abitazioni in cui andare.
Un rappresentante del Consiglio nazionale della Primavera degli Studenti ha evidenziato la necessità di contrastare gli affitti “in nero” e di fornire maggiore supporto a studenti e studentesse migranti.
Nel dibattito in Commissione, la presidente Lorenza Patriarca (PD) ha invitato le persone intervenute a presentare proposte, per intervenire concretamente sul tema.
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha criticato la Giunta Comunale per i gravi ritardi nelle realizzazione di alloggi di housing sociale e ha ribadito la necessità di lavorare per rendere la città più attrattiva e vivibile.
Per Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) gli affitti a Torino sono meno cari rispetto a molte altre città d’Italia e la domanda di posti letto è rimasta stabile negli ultimi 15 anni. Solo ultimamente però con l’arrivo del nuovo Governo Meloni – ha sottolineato – sono nate proteste di piazza.
La questione del mancato accesso alla casa della popolazione giovanile e straniera è da affrontare con urgenza secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), anche attraverso politiche fiscali e il rafforzamento dell’agenzia Locare.
Il tema dell’abitazione è di competenza regionale, ma coinvolge anche il diritto allo studio ed è diventato ancora più urgente con l’aumento della popolazione studentesca in arrivo da fuori regione. Il Comune – ha aggiunto – dovrebbe “sloccare” il patrimonio privato, per farlo rimettere sul mercato.
Ludovica Cioria (PD) ha auspicato che la Città riesca a fornire informazioni ancora più accessibili e chiare alla popolazione studentesca straniera e incentivi la riqualificazione degli immobili, per favorire l’autonomia abitativa giovanile.
Occorre incentivare la creazione di posti letto “pubblici” e promuovere agevolazioni Imu, secondo Caterina Greco (PD).
Anche per Pierino Crema (PD) il Comune di Torino deve intervenire, abbassando l’Imu per chi affitta a canoni agevolati.
Per Sara Diena (Sinistra Ecologista) gli “studentati di lusso” non dovrebbero esistere: non si può lucrare sul diritto fondamentale alla casa – ha dichiarato.
Mappare la città per individuare gli immobili sfitti è “una pura fantasia”, se il Comune non finanzia una task force, conferendo un incarico e stanziando fondi ad hoc, secondo Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani).
Massimiliano Quirico