Dove si balla….. e dove si continua a vivere

Immerso nel verde, circondato da alberi, alcuni da frutto. E poi orti e prato ben curato. Si presenta così l’edificio di via degli Abeti, alla Falchera, che ospita una comunità alloggio per persone con disabilità e un centro diurno, al centro di una visita svolta dai consiglieri della commissione Servizi sociali e Sanità, presieduta da Vincenzo Camarda.

La comunità alloggio può ospitare fino a 12 persone adulte di età compresa fra i 18 e i 55 anni. Persone con pluridisabilità e deficit intellettivi. Qualcuno risiede nella struttura da diciassette anni, da quando l’ex scuola, completamente rinnovata, grazie agli interventi della cooperativa Anteo, aveva aperto le porte a persone già in carico ai servizi sociali. Alcune persone non hanno più la famiglia alle spalle. Per tutti ampie camere (alcune doppie), con letto a mobilità elettrica per agevolare gli spostamenti, comodino e grande armadio. Per tutti la possibilità di personalizzare con foto o con disegni i luoghi nei quali vivono. A disposizione di tutti, una luminosa sala da pranzo e una sala incontri.

La riunione dei consiglieri con i responsabili del centro, prima della visita

Un medico è sempre a disposizione ma lo staff sanitario si compone di terapisti della riabilitazione, infermiere professionale, consulenti per le attività ed educatori.

Non è un luogo chiuso ma si apre e si integra con la città: qui sono stati ospitati alcuni appuntamenti di MiTo Settembre musica e del Torino Jazz Festivale. La musica, insieme al canto e al ballo, è una delle attività predilette dagli ospiti ma non sono le uniche: yoga, laboratori di manualità, laboratori video, attività con animali sono solo alcune delle attività proposte agli ospiti.

Può ospitare, invece, fino a 20 persone il centro diurno denominato FalkAbeti, situato in un’altra ala della scuola gestita dalla

Il centro di via degli Abeti, alla Falchera

cooperativa Cronos.

L’obiettivo è quello di garantire il miglior livello possibile di salute psico-fisica e di benessere, potenziando o mantenendo le abilità conseguite con la collaborazione di una equipe multidisciplinare in un clima in cui è centrale la relazione essa stessa strumento educativo anche all’interno delle attività progettate.

I consiglieri e le consigliere hanno visitato gli ampi spazi comuni, come la sala da pranzo, la palestra, il laboratorio di pittura mentre, in un’altra aula, balli e musica accendevano l’entusiasmo degli ospiti del centro diurno.

Federico D’Agostino