La Carovana dell’Autonomia Urbana fa tappa in Comune

La presidente Grippo con i promotori della Carovana per l'Autonomia urbana

Per iniziativa dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) ha fatto tappa a Palazzo Civico la “Carovana dell’autonomia urbana”. Nella sala dedicata alla memoria del vicesindaco Domenico Carpanini, si è svolto un incontro rivolto a persone con disabilità, rappresentanti delle istituzioni, progettisti, architetti.

Per una persona cieca o per chi ha gravi limitazioni della vista, una città può essere, a seconda dei casi, una giungla oppure un luogo accogliente. A fare la differenza è il modo in cui gli spazi vengono progettati e gestititi, sottolineano gli organizzatori dell’iniziativa. L’obiettivo della “Carovana” è condividere conoscenze tecniche e buone pratiche in grado di migliorare la relazione tra i disabili visivi e le città, In questo senso è andata la presentazione del volume “La città del presente”, una guida, frutto di un’elaborazione collettiva promossa dall’UICI, per capire come i disabili visivi percepiscono la città e quali sono le soluzioni migliori per garantire loro spostamenti sicuri e autonomi.

La presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo, intervenendo in apertura dell’evento, ha portato ai presenti il saluto della Città di Torino, non da oggi – ha ricordato – particolarmente attenta ai temi delle disabilità e dell’inclusione. Per la presidente, è fondamentale il concetto per il quale “una città accessibile non lo è soltanto per chi ha una diversa abilità, ma lo è per tutte e per tutti coloro che ci vivono, compresi i bambini”. Grippo ha poi espresso apprezzamento per il lavoro sfociato nella redazione della guida “La città del presente”, perché denso di esperienze e proposte, “all’insegna di un pragmatismo di cui il processo decisionale ha bisogno”. La presidente ha poi concluso ribadendo il valore rappresentato dall’autonomia, che rappresenta la libertà per ogni persona di operare le proprie scelte, ricordando come spesso prima delle barriere architettoniche vi siano quelle culturali”.

C.R.