Senzatetto: finalmente qualcosa si muove

L’azione di Torino Bellissima per contrastare il racket dell’elemosina che sfrutta persone e
animali. Primi segni di miglioramento della situazione dei clochard nelle zone centrali, tra Via
Roma e Via Viotti.
Dal primo momento in cui siamo entrati nelle istituzioni, come Torino Bellissima abbiamo denunciato
l’esistenza di un sistema organizzato che possiamo definire “racket dell’elemosina”, che sfrutta la
disperazione di persone e animali. Lo abbiamo fatto in Sala Rossa portando la situazione all’attenzione
del Consiglio comunale con numerosi atti, ma soprattutto lavorando al fianco delle Forze dell’Ordine per
cercare di dare una sterzata alla situazione. Le foto e i filmati che abbiamo raccolto raccontano la vera
storia dei clochard che stazionano nelle vie più centrali e provano la diffusione di questo fenomeno
nella nostra città. Se n’è discusso in occasione dell’interpellanza generale presentata dalle forze di
opposizione dal titolo Senza tetto, bisogna correre ai ripari durante la seduta del Consiglio di lunedì 13
marzo 2023.
L’80% dei senzatetto che stazionano sotto i portici del centro di Torino non sono in realtà dei veri e
propri homeless, ma pendolari dell’est Europa, che vengono trasportati e condotti a Torino con pulmini,
scaricati nelle piazze centrali, con un sistema organizzato che li segue nel viaggio, nella logistica
assegnando i posti, fornendo i cartoni e quanto necessario per l’attività della questua.

Questo racket è gestito dai primi che sono arrivati una decina di anni fa i quali, una volta compresi i
meccanismi, sono diventati punto di riferimento e hanno capito il vero focus del business
dell’elemosina, ovvero la presenza dei cani. L’elemosina con cane rende almeno tre volte tanto, si
passa dai 30€ ai 150€ al giorno e i cani, secondo quanto documentato dall’Enpa, hanno tutti lo stesso
veterinario, a Piscu in Romania, a 2.000km di distanza.
Avete mai notato che questi cani non si muovono? Dormono praticamente tutto il tempo: sono tutti
stanchi o forse tenuti in queste condizioni di prostrazione? Inoltre, se si prova a chiedere ai possessori
di poterli comprare, con 200-300€ è possibile portarseli a casa, come già capitato a molte persone che
hanno voluto dare una nuova opportunità a questi poveri animali, a testimonianze che in questo
business il cane non è un compagno, ma solo un fattore di guadagno…
Ringraziamo gli agenti della Polizia Locale che proprio negli ultimi giorni hanno messo in campo alcune
azioni per combattere questo racket dell’elemosina. Oggi diversi torinesi ci segnalano una situazione in
miglioramento in aree storicamente critiche come via Roma e via Viotti, a dimostrazione che le cose si
possono fare eccome.
La guerra al racket non è chiaramente vinta e da parte nostra continueremo a vigilare sulla tutela delle
persone che soffrono e che meritano un’attenzione dalla Città che troppo spesso è mancata. Per
contrastare ulteriormente questo sistema abbiamo infatti presentato un atto per cambiare il
regolamento comunale sulla tutela degli animali, in base alle modifiche proposte dall’Enpa, su modello
di quanto fatto in altre città italiane, come ad esempio Milano.

Paolo Damilano, capogruppo Torino Bellissima
Pierlucio Firrao, vice capogruppo