In bici sull’Himalaya

Novecento chilometri in venti giorni pedalando su strade sterrate, piene di sassi e di insidie, con pendenze fino al 12% e superando sei valichi tra i quattromila e i cinquemila metri in una delle regioni montuose più caratteristiche del pianeta, quella himalayana. La protagonista di questa impresa, Renata Andolfi, torinese di nascita, monzese d’adozione, ha raccontato la sua esperienza, vissuta fra agosto e settembre del 2022, durante una speciale serata che il presidente del Cai Uget Torino, Roberto Gagna, le ha dedicato ieri in occasione della Festa della donna. Davanti ad una sala gremita da oltre cento persone, presente anche la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo in rappresentanza della Città, Andolfi ha raccontato la sua esperienza di viaggio che ha attraversato la remota regione dello Zanskar (nel distretto di Kargil, territorio del #Ladakh, in India) da sud a nord. Partita dalla città di Manali, superata Darcha, ha infine raggiunto la Nubra Valley, 150 chilometri da Leh, capitale del Ladakh. Andolfi ha raccontato di avere viaggiato sola. Nei molti chilometri percorsi ha dormito dove capitava: nei campi tendati di lavoratori stagionali provenienti dal Nepal, nei monasteri buddisti, luoghi di pace e di preghiera, nelle case di famiglie di contadini. Mangiando riso e lenticchie per giorni, filtrando l’acqua, superando le difficoltà della comunicazione verbale, quasi nessuno parla inglese, con l’uso dei gesti e dei sorrisi. Un’esperienza che le ha riempito gli occhi e il cuore, facendola rientrare in Patria carica di emozioni e di un’esperienza che rimarrà traccia indelebile nel suo cammino, anche perché il suo viaggio aveva uno scopo benefico, raccogliere fondi per le bambine del Rescue center di Olotoktok in Kenya, una fattoria gestita da una ONG dove fisioterapisti osteopati europei (di cui Andolfi fa parte), accolgono bambine, in fuga dalle mutilazioni genitali, per trovare un posto sicuro e la possibilità di studiare, crescere e diventare autonome.
Tutte le foto sono pubblicate per gentile concessione di Renata Andolfi e del CAI Uget di Torino
M.Longhin