Nella mitologia greca, la dea della terra Demetra ha una vita difficile, ingoiata alla nascita da suo padre Crono, aggredita sessualmente da Poseidone, discesa all’inferno per salvare Persefone… Fuor di metafora, oggi a portare il nome di Demetra è il Centro di supporto a ascolto alle vittime di violenza della Città della Salute di Torino, la cui responsabile Mirella Borriero è stata oggi invitata alla riunione della commissione Diritti e Pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio.
Fra tutti i dati forniti dalla dottoressa Borriero, il più significativo e lacerante è quello della percentuale di donne fra i 16 e i 70 anni che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 31,5%, quasi una su tre. Milioni di donne, per un dato che non tiene conto di altre, meno cruente ma altrettanto dolorose forme di violenza, le umiliazioni, la coercizione psicologica, il divieto di uscire o lavorare. Ma limitandosi alle violenze fisiche, stupro o botte che siano, dai dati illustrati in commissione emerge potente un dato drammatico: solo nel 13% dei casi l’autore è una persona sconosciuta. In tutti gli altri casi, si subisce la ferocia del partner o ex tale (per gli stupri sono i due terzi del totale), oppure quella di parenti e persone con le quali si aveva un rapporto di amicizia. Un calvario che accomuna indistintamente le donne italiane e quelle immigrate, con una maggiore presenza di casi di volenza sessuale per le prime, mentre sono le donne straniere ad essere malmenate con frequenza maggiore.
L’inferno mitologico della dea Demetra è per molte donne la realtà tra le pareti domestiche, al lavoro, al parco dietro casa. Un inferno che si cronicizza, con la reiterazione delle violenze e anche, ha spiegato la dottoressa Borriero, con l’insorgere di tante patologie che proprio ad esse sono collegate, dolori ossei, cefalee, disturbi dell’apparato gastrointestinale, disturbi del sonno o dell’alimentazione. Ma anche insorgenze tumorali all’apparato sessuale e mammario (la correlazione fra violenze sessuali e specifiche insorgenze tumorali è già oggetto di studio sin dall’inizio del XX secolo)
Una mattanza di vite, della quale i femminicidi rappresentano solo l’apice più orrendo ma che si snoda nella quotidianità di tante coppie, famiglie, ambienti sociali addobbati di normalità. Il centro Demetra si inserisce in una rete di servizi e opportunità di aiuto che si sta rafforzando negli ultimi anni, offrendo un punto di appoggio sanitario e di orientamento. Accoglienza (con grande attenzione alla delicatezza psicologica delle persone), valutazione medica anche specialistica, supporto psicologico, orientamento e informazione sugli strumenti a disposizione (Legge “Codice Rosso”, patrocini gratuiti…) invio ove occorra a servizi territoriali quali assistenti sociali e centri specializzati di supporto alle donne vittime di violenza e in caso ai loro figli. Sempre ricordando l’obbligo di segnalazione alle autorità di polizia di casi conclamati di violenza.
La presentazione del Centro Demetra ha riscosso vivo interesse da parte della Commissione, espressosi in vari interventi e domande da parte delle consigliere Borasi, Santiangeli, S. Damilano, Ravinale e Patriarca.
Il Centro Demetra si trova al secondo piano dell’Ospedale Dermatologico San Lazzaro. Gli orari di attività ambulatoriale (con possibilità di accesso diretto) dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 15.30. Tel. 011-633.5899 oppure 335-7169000, e-mail: centrodemetra@cittadellasalute.to.it
Claudio Raffaelli