Dice il sindaco Appendino che le persone che hanno accerchiato lo scorso week-end le Forze dell’ordine in Piazza Vittorio sono “un chiaro segnale di inciviltà” per aggiungere che è giusto attendersi la tutela delle Istituzioni, ma la differenza la fanno i comportamenti di ciascuno di noi.
Il sindaco ha ragione, ma non si accorge di aver toccato un nervo scoperto della sua azione e soprattutto della sua maggioranza grillina. Se episodi come quello di Piazza San Carlo sono accaduti e spero che non si ripetano, la responsabilità che è da appurare, cade in testa al clima di ambiguità e, in passato, di omertà rispetto ai gesti di violenti.
La bravata dell’altra sera a Piazza Vittorio è stata rivendicata dal Centro sociale Askatasuma, cioè da uno di quei polmoni elettorali in cui hanno trovato consenso, in maniera ufficiale, alcuni consiglieri grillini.
Quando la signora Appendino rivendica per la sua giunta il pieno supporto alle Forze dell’Ordine, dimentica che nella sua maggioranza siedono consiglieri che hanno manifestato a favore della cannabis e, in barba al rispetto delle Istituzioni, l’hanno piantata sul suolo pubblico in compagnia dei Centri sociali. Gli stessi Centri sociali sono protagonisti da anni degli scontri violenti con la Forza dell’ordine nei cantieri della Tav, e in quello di Chiomonte in particolare.
Il vero problema di Torino è la maggioranza M5S che sostiene il sindaco. Una maggioranza che coltiva un rapporto ambiguo con le Istituzioni: il sindaco dice di difenderle, ma nella sua maggioranza ci sono consiglieri che scendono in strada per contestarle. Senza un chiarimento in casa propria, quelle della Giunta sono parole al vento. E chi semina vento, si sa, prima o poi raccoglie tempesta.
Appendino sa di avere consiglieri legati ai Centri sociali?
Osvaldo Napoli