Verso la rinascita dell’ex “Buon Pastore”, con un nuovo giardino

Nel rendering COGEFA/Studio Picco il futuro assetto dell'ex "riformatorio" femminile

Procede il percorso per la riqualificazione del complesso edilizio dell’ex Istituto Buon Pastore di corso Principe Eugenio all’angolo con via Moris, non lontano da piazza Statuto. La seduta congiunta, presieduta da Tony Ledda, delle commissioni II Urbanistica e VI Ambiente ha dato il via libera per la Sala Rossa alla proposta di deliberazione, ora da approvare in Consiglio comunale.

Si tratta di una struttura del XIX secolo con annesso un giardino. L’istituto Buon Pastore era nato alla metà dell’Ottocento allo scopo di fornire “opportunità educative” a giovani in condizioni sociali disagiate e di ospitare donne, anche “di buona famiglia”, come usava dire un tempo, che avessero bisogno “di vita calma e ritirata”: con simili presupposti forse non stupisce che nel secondo dopoguerra fosse diventato ufficialmente un “riformatorio” femminile, rimasto in attività fino al 1977. Dopo di allora, una buona parte del complesso si è ritrovato in stato di abbandono, con il suo carico di vicende umane spesso dolorose.

La deliberazione che sarà sottoposta al voto definitivo della Sala Rossa prevede il cambio di destinazione d’uso della struttura, da ex convitto a terziario: il progetto sarà realizzato a cura e spese di un privato che nel 2021, previa asta pubblica, si è aggiudicato la concessione del diritto di superficie per 99 anni

Il progetto presentato dal concessionario prevede il recupero dell’impianto originario, in buona parte vincolato come edificio storico, per circa 2400 metri quadri. Saranno ovviamente effettuati lavori di adeguamento impiantistico ed energetico. Inoltre, è contemplata la realizzazione di una ridotta area a parcheggio, sistemata a verde permeabile, con ingresso da via Moris.

Il concessionario provvederà, a parziale scomputo delle opere di urbanizzazione, alla sistemazione dell’originaria area verde. Quest’ultima, sinora inaccessibile, diventerà un giardino pubblico di quasi 6300 metri quadri, in una zona densamente edificata dove gli spazi verdi fruibili non abbondano di certo. Il progetto ha ricevuto i pareri favorevoli della Commissione Locale per il Paesaggio e della Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.

Claudio Raffaelli