Torino Stura, la porta ferroviaria a nord della città, continua ad alimentare il dibattito, tra le forze politiche e tra i residenti della Falchera. Ieri, durante un sopralluogo della commissione Viabilità e Trasporti presieduta da Tony Ledda, i tecnici di RFI hanno illustrato i lavori di consolidamento dell’edificio “passeggeri” che dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno.
Si tratta di lavori che riguardano l’esterno della stazione mentre l’interno, con la sala d’aspetto, il bar e la zona di scale che conducono ai binari appare in discrete condizioni.
Nota dolente restano i servizi igienici, più volte vandalizzati. Ora, dopo l’ennesima ristrutturazione, in attesa di un servizio di vigilanza che RFI intende istituire, anche su sollecitazione della Commissione, i servizi igienici sono aperti solo al mattino, nelle ore di massima frequentazione della stazione.
I consiglieri hanno sottolineato la necessità che Torino Stura esprima le potenzialità che in effetti ha, come infrastruttura alternativa alla linea 4 di tram per raggiungere il centro e il sud di Torino, ma anche come possibile “fermata nord” dei treni ad alta velocità. Il Tgv diretto a Parigi, ad esempio, si ferma in stazione 15 minuti per consentire la sosta dei macchinisti. Perché, è stato chiesto da alcuni cittadini presenti all’incontro, non può diventare una fermata anche per i passeggeri che, residenti nell’area nord di Torino e zone circostanti, vogliano raggiungere la Francia?
Sempre dai residenti della zona sono giunte segnalazioni relative al decoro esterno della stazione, soprattutto sul lato Falchera, dove hanno evidenziato problemi di igiene, con presenze di topi, di auto parcheggiate in strade private e l’impossibilità di accesso, da quel lato della stazione, ai disabili per la mancanza di un varco accanto ai parcheggi loro dedicati.
Tema cruciale resta la sicurezza, soprattutto quando cala il buio, soprattutto in inverno.
Il presidente Ledda, così come lo stesso presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lo Manto, ha evidenziato la necessità da un lato di continuare a monitorare gli interventi che si stanno effettuando, dall’altro di approfondire le criticità evidenziate dai cittadini per individuarne le soluzioni più opportune.
Federico D’Agostino