La Direttiva Europea 2006/123/CE in materia di servizi del mercato interno, meglio conosciuta come Direttiva Bolkestein, prevede un regime di autorizzazioni di durata limitata, messe a bando e senza rinnovo automatico, nel caso in cui, per una determinata attività, scarseggino le risorse naturali o le capacità tecniche utilizzabili.
L’Italia ha recepito la Direttiva comunitaria con il D.L. 26/03/2010 n. 59, senza però escludere il commercio su area pubblica dall’applicazione della stessa, disattendendo il parere del Parlamento ed equiparando di fatto i “posteggi in aree di mercato” a “risorse naturali”.
L’articolo 70 del Decreto ha inoltre introdotto la possibilità, anche per le società di capitali e per le multinazionali, di partecipare ai bandi per le concessioni dei posteggi.
Le piccole aziende operanti nel commercio su area pubblica, già vessate dalla crisi economica, rischiano di essere messe completamente fuori mercato a causa dell’ingresso della grande distribuzione nella rete dei mercati rionali e della precarietà introdotta dal mancato rinnovo automatico delle autorizzazioni.
L’estromissione della categoria dalla Direttiva rappresenta così l’unica strada percorribile per la salvaguardia e la tutela del commercio ambulante, che, secondo i dati diffusi da Confesercenti riferibili ai primi mesi del 2015, conta 7801 imprese registrate a Torino e provincia (il 5% degli ambulanti operanti a livello nazionale), 4059 soltanto nel capoluogo, e contribuisce in maniera significativa al PIL.
Il Movimento 5 Stelle , attraverso una mozione, chiede a Sindaco e Giunta di attivarsi presso il Governo, sollecitando l’esclusione degli operatori del commercio su area pubblica dall’applicazione della direttiva comunitaria, riconoscendo l’estraneità della categoria alle disposizioni previste e salvaguardando i parametri vigenti in materia di rilascio e rinnovo automatico delle concessioni. E’ inoltre indispensabile, e si richiede di agire in tal senso, che sia modificato l’articolo 70 del D.L. 59 del 2010 per tutelare l’attività su area pubblica, riservandola esclusivamente alle piccole imprese e alle società di persone
Viene anche indicata una ulteriore possibilità, finalizzata ad ottenere una proroga almeno fino al 2020 nell’applicazione della normativa.
Una mozione per tutelare il commercio su area pubblica
Il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle