Dove va la scuola?

Il rito delle fontane, in piazza Castello, nell'ultimo giorno di scuola (foto di repertorio)

Proprio nell’ultimo giorno del calendario scolastico piemontese, in commissione Cultura ed Istruzione, si è parlato di formazione e di rapporto tra scuola e lavoro.

Un quadro sulla situazione attuale e sulle prospettive lo ha tracciato Stefano Molina, responsabile Area scuola e Università dell’Unione Industriali.

Molina ha sottolineato come oggi tutti i sistemi educativi siano in crisi di identità scontando una modalità formativa basata su un sistema trasmissivo della conoscenza mentre oggi si richiede la costruzione di competenze.

Per questo va ripensata la scuola, dagli spazi fisici per studenti e allievi alla progettazione interdisciplinare con insegnanti affiatati. Occorre più dialogo tra sistemi di istruzione e sistemi lavorativi perché si possano creare competenze in un rapporto costruito su “un’alleanza più che su un’alternanza scuola lavoro”, che ha dimostrato di essere gradita poco dalla scuola, dai ragazzi e dagli stessi imprenditori.

Ha quindi rilevato come la popolazione scolastica, anche nelle scuole superiori, risenta del calo demografico, dato che indebolisce la capacità di creare competenza. Negli ultimi due anni, da parte delle imprese è aumentata del 10% la difficoltà, in vari settori, di reperire competenze.

E’ necessario, intanto, far conoscere le imprese attraverso visite e conferenze nelle scuole ma è necessario, nello stesso tempo, dar vita a percorsi strutturati come laboratori di imprenditorialità.

Servono corsi di formazione per docenti, da parte degli stessi imprenditori, attivazione, da parte delle imprese, dei laboratori territoriali delle scuole e delle infrastrutture accademiche.

Vanno valorizzati i cosiddetti musei di impresa, legati alla meccanica, alle telecomunicazioni, al tessile, l’Heritage hub, Lavazza, Italgas ecc.

Occorrono poi finanziamenti da parte delle imprese del diritto allo studio mentre le imprese stesse possono dar vita ad una sorta di pronto soccorso scolastico, intervenendo con risorse per dare soluzioni a difficoltà o inconvenienti improvvisi (ad esempio il furto di computer) o svolgendo azioni di supporto al terzo settore per potenziare l’attività del doposcuola.

Federico D’Agostino