Sono 33 i mercati rionali torinesi oggi in attività, dai più grandi – Porta Palazzo o corso Racconigi – a quelli di dimensioni più raccolte, come via Don Grioli o via Nitti. Fino ad alcuni anni fa, erano addirittura quaranta. Dalle periferie a ridosso della Stura a quelle che fronteggiano il Sangone, dai piedi della collina fino alle propaggini occidentali della città, i mercati rappresentano uno dei motori della vita economica e sociale torinese. Quattromila banchi, un’occupazione media dei posti disponibili che oscilla, secondo rilevazioni dell’ultimo bimestre, tra il 285 del lunedì, un giorno tradizionalmente “di magra” per il settore e il 75% del sabato, per eccellenza il giorno in cui si va al mercato.
La III commissione Commercio ha oggi focalizzato la sua attenzione su questo settore, del quale vivono migliaia di famiglie e che vede a Torino una presenza decisamente superiore, come numero di aree mercatali, a quello di città italiane anche di maggiore estensione. Nonostante la crescente concorrenza della grande distribuzione organizzata, dei discount, dei supermercati di prossimità, i mercati continuano a rappresentare un punto di riferimento per una buona fetta di popolazione torinese, soprattutto in età matura, anche se, è stato sottolineato durante la riunione, è stata rilevata una tendenza all’abbassamento dell’età media dei frequentatori. Persone che cercano un buon rapporto qualità/prezzo, la freschezza dei prodotti ortofrutticoli a filiera corta, la tipicità di ceri prodotti alimentari o un abbigliamento a prezzi più favorevoli ma non senza una certa qualità.
Le aree mercatali, per funzionare efficacemente sia dal punto di vista dei commercianti che da quello dei clienti, necessitano di una costante e attenta (nonché costosa) manutenzione. E infatti sono stati da poco conclusi o sono ancora in corso lavori su impianti elettrici, servizi igienici, rete idraulica e coperture per i mercati di corso Sebastopoli, Porta Palazzo, piazza Borromini. A breve si effettuerà un intervento per nuovi servizi igienici al mercato di via San Secondo, mentre sono in corso le procedure di gara per ulteriori interventi su corso Brunelleschi, piazza Benefica, via San Secondo.
Importanti risorse nell’ambito del Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza (PNRR) saranno utilizzate per la pavimentazione e le tettoie storiche del mercato di Porta Palazzo (2,5 milioni) e per la rete idrica dell’area mercatale di corso Racconigi 81,5 milioni). Altri 9 milioni di euro finanzieranno interventi di varia natura sui mercati Brunelleschi, Porpora, Guala, Pavese, Madama Cristina; Nitti, Baltimora, Don Grioli e Sebastopoli. Il 2023 vedrà interventi di manutenzione straordinaria anche per il mercato di corso Palestro. Sempre nel 2023, è previsto uno stanziamento per lavori di manutenzione ordinaria quasi raddoppiato, per mezzo milione di euro.
Alla riunione della Commissione, oltre all’assessore al Commercio, hanno preso parte anche i responsabili del Centro Agro Alimentare di Torino (CAAT), un hub per la distribuzione di alimenti, sul quale operano più di ottanta grossisti e che muove ogni anno tra le 500mila e le 600mila tonnellate di cibo, in massima parte ortaggi e frutta. Una buona parte dei prodotti venduti quotidianamente sui banchi dei 33 mercati torinesi arriva proprio da questo grande complesso di 440.000 metri quadrati a sud della città, punto di riferimento non solo per l’area torinese ma per il resto del Piemonte e per ampie zone della Liguria, oltre che per la Francia sudorientale e una parte della Svizzera.
La III Commissione, con i contributi di numerosi consiglieri e consigliere, ha realizzato un primo focus sulla complessità della situazione, che necessita anche di iniziative tese al rilancio della rete dei mercati rionali, i quali svolgono un ruolo non secondario nella realizzazione di un’idea policentrica di città. D’altra parte, alcune aree mercatali appaiono in sofferenza, con un’insufficiente presenza di operatori commerciali e di clienti, ruotando in rapporto di causa/effetto che si autoalimenta. Il presidente della Commissione ha poi preannunciato che nelle prossime settimane proseguirà l’esame del mondo dei mercati rionali, anche soffermandosi su situazioni specifiche per meglio individuare le potenzialità e le criticità di un tessuto socio-economico che tanto permea la comunità torinese.
Claudio Raffaelli