Dal 1° gennaio si pagheranno i sacchetti ortofrutta nei supermercati

Il 1° gennaio 2018 una piccola rivoluzione si compirà nei centri commerciali, nei supermercati e nei negozi, sui banchi dedicati alla vendita dei prodotti alimentari.
La legge di conversione del decreto Mezzogiorno approvata lo scorso agosto, in recepimento della normativa comunitaria in materia, prevede che i sacchetti leggeri (i cosiddetti sacchi ortofrutta in plastica) dovranno essere biodegradabili e compostabili. E si aggiunge poi una quarta caratteristica: non potranno più essere ceduti a titolo gratuito. La novità riguarda anche i banchi del fresco (salumi, formaggi, pane) in quanto coinvolge tutti i sacchetti di plastica forniti a fini di igiene.
Come si stanno preparando gli esercizi commerciali a questa novità? Qualche informazione si è appresa durante i lavori delle Commissioni Ambiente e Lavoro di Palazzo Civico; i responsabili di alcune catene della grande distribuzione hanno confermato la massiccia adesione alla normativa, obbligatoria a partire da gennaio.
Stando ai dati più recenti ogni anno in Italia si consumano tra i 9 e 10 miliardi di sacchetti ortofrutta, vale a dire, in linea generale, oltre 150 sacchetti all’anno per ogni italiano. Un uso, stando ai numeri, che appare smodato, ma che dal prossimo anno potrebbe finalmente diventare più consapevole grazie all’entrata in vigore delle nuove norme.
Il prezzo di ogni sacchetto non è noto e sarà fissato da ciascun esercente (non sarà dunque una tassa) ma dovrebbe ammontare, secondo le prime indicazioni ufficiose, almeno a 2 centesimi.
Considerando che usare lo stessa busta non sarà possibile avendo i prodotti prezzi diversi, bisognerà aggiungere all’importo di ogni alimento acquistato il costo, seppure di pochi centesimi, di tutti i singoli sacchetti usati. Una spesa in più alle casse di supermercati e negozi che, a conti fatti, rischia di avere un peso sul budget complessivo delle famiglie.

(Roberto Tartara)