Il Consiglio comunale ha approvato in mattinata il Rendiconto per l’anno 2021, presentato in aula dall’assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli.
Un rendiconto relativo a un anno segnato dal cambio della guardia nell’amministrazione di Palazzo Civico – con una nuova Giunta insediatasi il 27 ottobre – dal perdurare della pandemia e dall’arrivo di risorse finanziarie da parte dello Stato, e che chiude con un disavanzo di circa circa 704,2 milioni di euro.
L’assemblea elettiva di Palazzo Civico ha approvato la deliberazione di rendiconto con i soli voti favorevoli di PD, Moderati, Lista Civica, Torino Domani e Sinistra ecologista. I cinque gruppi consiliari di opposizione (FI, Fd’I, M5S, Lega e Torino Bellissima) non hanno partecipato al voto.
La votazione è stata preceduta da un breve dibattito, di seguito riportato in sintesi.
Andrea Russi (M5S) ha sottolineato come il Bilancio si riferisca quasi per intero all’attività della precedente Amministrazione. Un Bilancio che, ha evidenziato, al di là dei numeri, contiene la soluzione di alcuni problemi come l’ex Moi, la baraccopoli di via Germagnano, riorganizzato il mercatino dell’usato di via Carcano, introdotto il sistema di videosorveglianza Argo, effettuato centinaia di interventi di manutenzione straordinaria, portato a Torino Atp finals ed Eurovision, riqualificato il Motovelodromo, inaugurata la casa delle tecnologie. Tutto questo, ha dichiarato Russi, è stato effettuato gestendo economie, in assenza di risorse che invece arriveranno. Le criticità createsi nelle Amministrazioni antecedenti al 2016 hanno portato alla sottoscrizione del patto per Torino con risorse che, assenti dopo il 2025, rischiano di creare ulteriore disavanzo. Per questo Russi afferma di non fidarsi della nuova Amministrazione ed annuncia la non partecipazione al voto sul consuntivo 2021.
Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) ha criticato la tardiva consegna ai consiglieri del cronoprogramma degli investimenti previsti dal Patto per Torino siglato lo scorso 5 aprile, trasmesso ai consiglieri soltanto il 15 aprile. Ha quindi denunciato un “eccesso di entrate” rispetto a quanto richiesto dalla legge (42 milioni per i primi 5 anni, 380 milioni in 20 anni): si sarebbe potuto quindi aumentare l’Irpef in misura minore – ha detto.
Ci siamo presi la responsabilità di governare la città, come scritto nel Dup e nel Bilancio di previsione – ha affermato Anna Maria Borasi (PD) – ma il rendiconto 2021 è per la maggior parte ancora eredità della precedente Amministrazione. Da qui – ha specificato – partirà l’azione amministrativa della nuova Maggioranza.
Caterina Greco (PD), ha sottolineato come il Consiglio sia chiamato ad approvare il consuntivo 2021 e non un bilancio di mandato. Consuntivo che risente ancora molto dei flussi dell’emergenza pandemica. L’operatività di questa Amministrazione, ha evidenziato, nei fatti si è concretizzata a novembre, Amministrazione che ha da subito recuperato le risorse necessarie per l’assunzione di oltre 1000 persone. In prospettiva, ha concluso, ci sarà lavoro intenso per la gestione dei fondi derivanti dal PNRR, con oltre 800 milioni di Euro.
Pierino Crema (PD), ha concluso gli interventi evidenziando come la discussione dovrebbe limitarsi al consuntivo. Ritiene eccessivo prospettare l’ipotesi di presupposti di buchi di bilancio. Rispetto al passato, afferma che occorra contestualizzare quanto avvenuto, quando gli enti dovevano finanziarsi da soli gli interventi, in assenza di risorse. Il consuntivo, ha concluso, presenta elementi di criticità, bisogna rendersi conto che in prospettiva ci saranno anni difficili e l’Amministrazione e tutto il Consiglio Comunale dovranno monitorare come verranno utilizzate le risorse.
Redazione cittAgorà