Si è discusso di bilancio sociale e di genere nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, presieduta da Elena Apollonio (Lista Civica per Torino).
La senatrice Magda Zanoni, audita in Commissione, ha illustrato la genesi del bilancio di genere, diffusosi a livello internazionale già negli anni Ottanta, in Italia negli anni Novanta e dal 2007 in Regione Piemonte (bilancio 2006). Ha spiegato che però dovrebbe essere integrato nel Dup e nel conto consuntivo. L’obiettivo è ridurre i divari, innanzitutto economici e retributivi, che hanno ripercussioni non solo sulle opportunità degli individui, ma anche sulla crescita complessiva del sistema economico – ha dichiarato.
È uno strumento utile per cogliere le caratteristiche del territorio in cui le persone e le Amministrazioni si collocano e per considerare le donne come soggetti attivi – ha aggiunto l’esperta Monica Andriolo convocata dalla Commissione.
Serve a leggere la programmazione esistente, a cogliere le opportunità e i progetti esistenti e a perseguire obiettivi di miglioramento e maggiore consapevolezza – ha precisato.
Silvana Luciani del Servizio Pari opportunità della Città di Torino ha quindi evidenziato una serie di attività promosse dal Comune sin dal 2002. Il primo bilancio di genere della Città di Torino – ha spiegato – è stato realizzato nel 2008 (relativo al 2007), raccogliendo dati disaggregati per genere. Il progetto è stato poi interrotto nel 2016.
Ora una mozione presentata in Commissione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) propone di predisporre nuovamente un bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al bilancio sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche messe in atto.
Il documento, liberato per l’aula dalla Commissione, passerà al vaglio del Consiglio Comunale in una delle prossime sedute.
Nel dibattito in Commissione, la consigliera Caterina Greco (PD) ha spiegato che sarebbero utili un bilancio sociale e una riclassificazione sulla base delle voci di costo, essendo però consapevoli delle difficoltà del redigerlo in presenza di un debito consistente.
Anche Amalia Santiangeli (PD) ha ribadito l’importanza del bilancio sociale e la necessità di dedicare risorse umane ed economiche per predisporlo.
Il bilancio sociale e di genere sono risorse che producono risorse per la Città – ha aggiunto Anna Maria Borasi (PD).
Tesi condivisa anche da Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia), che ha sottolineato l’utilità di monitorare meglio le opportunità per le donne presenti sul territorio, anche attraverso una maggiore interazione tra gli Uffici comunali.
Anche il Parlamento europeo invita le Amministrazioni ad attivare il bilancio di genere, per identificare e quindi ridurre le disuguaglianze con politiche mirate – ha ricordato Ivana Garione (Moderati).
Occorre lavorare dal basso e coinvolgere la politica, senza ideologie, per sostenere le donne e le famiglie – ha affermato Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia).
L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha spiegato che il Dup della Città di Torino prevede già la possibilità di predisporre un bilancio di genere, per rendere trasversali le politiche di pari opportunità, con possibili risparmi per l’Amministrazione, e ha offerto la propria disponibilità a lavorare per realizzarlo.
Massimiliano Quirico