Sono stati 353 i torinesi che hanno firmato la petizione di iniziativa popolare al Consiglio comunale, presentata questa mattina durante un Diritto di Tribuna presieduto dalla vicepresidente Ludovica Cioria, per chiedere all’Amministrazione un intervento destinato a garantire adeguate aree #gioco per i #bambini più piccoli all’interno del #quartiere #Crocetta. Le aree gioco già esistenti, soprattutto nell’area compresa fra i corsi Einaudi, Lepanto, Mediterraneo, Monte Lungo e Turati, sono del tutto inadatte per il gioco di bambini con età compresa fra 1 e 10 anni, costringendo le famiglie a spostarsi in aree verdi più lontane, come piazza d’Armi, per soddisfare le esigenze dei piccoli. E se perfino il rinnovo del parco della “Clessidra” non prevede aree gioco bimbi, in un quartiere già statisticamente carente e con le poche aree attrezzate assolutamente inadeguate, ai firmatari non resta che proporre la riqualificazione del giardino del Passante Ferroviario e di quello di Largo Re Umberto. I due giardini, vicini tra loro, necessitano di un importante intervento manutentivo e di rinnovamento perché risultano insufficienti sotto il profilo della #sicurezza e di quello della fruibilità degli spazi. Pochi alberi, recinzioni mancanti o logore, pavimentazione sconnessa, panchine rovinate, pochi giochi e comunque inadatti a soddisfare le necessità di bambini più piccoli.
La proposta dei firmatari è dettagliata e chiede per il giardino del Passante ferroviario l’installazione di ombreggianti, di recinzione perimetrale che separi l’area gioco dalla strada e dall’area cani limitrofa, la sostituzione della pavimentazione antiurto, l’ampliamento delle attrezzature, la pulizia dell’area, l’installazione di sistemi di videoripresa a scopo dissuasivo al fine di evitare che l’area venga vandalizzata. Per il giardino di corso Re Umberto chiedono invece: l’installazione di una recinzione perimetrale, la sostituzione della pavimentazione antiurto, l’ampliamento delle attrezzature prevedendo giochi per le diverse fasce di età e giochi inclusivi, l’installazione di un maggior numero di panchine, la possibilità di predisporre un’area da adibire ad orto urbano.
Marcello Longhin