La pandemia non ha colpito tutte le imprese e le attività lavorative in eguale misura. E’ quanto emerge dalle indicazioni del rapporto Rota 2021 i quali risultati sono stati oggetto di approfondimento da parte della commissione Lavoro di Palazzo Civico, presieduta da Pierino Crema.
Nell’anno appena passato, la ripresa è stata maggiore per le imprese gestite da stranieri (+ 5%) e per le ditte individuali (+1%). Un andamento negativo hanno avuto invece le imprese gestite da donne (-1%), da giovani (-1%), da giovani donne e da cooperative (-4%). Tuttavia, nel complesso, la ripresa è stata inferiore a quella di altre città italiane.
Nelle esportazioni, invece, l’area di Torino si colloca solo dietro Milano con un +5% rispetto al 2019.
Lo studio evidenzia come la ripresa sia stata, anche grazie ai ristori, più veloce di altri periodi caratterizzati da crisi congiunturali, come nel biennio 2008 – 2009.
Alla pandemia, hanno reagito meglio i settori della plastica e dell’automotive mentre i più colpiti siano quelli legati a prodotti in metallo, tessili, alimentare e fabbricazione macchinari.
Torino ha mantenuto la stessa posizione nell’ambito turistico del periodo prepandemico, all’11° posto su 15 città turistiche prese in considerazione ed è tra i primi posti per innovazione e digitalizzazione. Sono invece al terzultimo posto i centri pubblici per spese per la ricerca.
Dopo un anno di Covid, Torino rimane terzultima tra le metropoli del centronord per tasso di occupazione totale, mentre tra Lombardia e Nord est e Toscana torna ad essere uguale al periodo pre covid, con crescita di occupazione a tempo determinato. Tra i più penalizzati restano donne e giovani.
Infine il rapporto si sofferma sugli effetti dello smartworking al quale hanno fatto ricorso prevalentemente ICT e settore pubblico.
Federico D’Agostino