Ventunmila aziende, 32 mercati attivi, 2500 ambulanti, 700 spuntisti, 1513 taxisti.
E’ questa la forza del tessuto commerciale di Torino che deve ancora riassorbire, in molti casi, l’impatto della pandemia.
“Nel primo mese dopo le elezioni, abbiamo affrontato urgenze e individuato priorità”, ha sottolineato l’assessore Paolo Chiavarino, nel corso della riunione della commissione Commercio, presieduta da Pierino Crema, durante la quale ha illustrato le linee programmatiche per i prossimi cinque anni.
Ci sono mercati da riqualificare, tra i quali Borromini, San Secondo, Bengasi, ma anche il mercato di Porta Palazzo, con una ridefinizione degli spazi e delle attività, volto a garantire sicurezza e spazi ordinati, oltre alla riqualificazione del mercato “dei contadini”, già avviata dalla precedente Amministrazione, che prevede nuovi banchi più leggeri e maneggevoli, ma anche caratteristici ed identificativi del luogo.
Ma è da affrontare anche la tematica dehor, per i quali occorre valutare le proroghe legate al perdurare dello stato di emergenza, l’impatto sui parcheggi e le linee estetiche, i distretti del commercio, considerati innovativi ed importanti per la rigenerazione urbana, gli aspetti legati alla movida (che sarà affrontato attraverso un tavolo che coinvolge più assessori), il rilancio dello Sportello unico delle attività produttive, il rapporto con le associazioni di via, oltre, naturalmente alle associazioni di categoria.
Intenso il dibattito da parte delle consigliere e dei consiglieri.
Per Amalia Santiangeli (PD) occorre proprio riallacciare i rapporti con le associazioni di via, promuovere mercatini tematici e valorizzare gli operatori del proprio ingegno. Secondo Angelo Catanzaro (PD) bisogna affrontare il tema della desertificazione commerciale, nata già in epoca pre covid, per evitare aree di abbandono facili approdi di criminalità, mentre Andrea Russi (M5S), esprimendo apprezzamento per le linee in continuità con l’Amministrazione precedente, si interroga sui tempi della ricollocazione del mercato in piazza Bengasi ed invita a riservare attenzione all’e commerce e al contrasto dell’abusivismo. Silvio Viale (Lista civica) sottolinea come l’Assessore non si debba porre come il sindacalista dei commercianti esprimendo ed evidenzia la necessità di incoraggiare il commercio secondo il cambiamento delle abitudini dei cittadini. Secondo Alberto Saluzzo (PD), occorre guardare al mercato come una novità perché al mercato si possano avvicinare fasce nuove d’età che possano dar vita ad una nuova socialità. In relazione alla movida, ritiene necessario garantire spazi ai 120 mila giovani individuando aree della città attualmente deserte. Simone Fissolo (Moderati) si interroga se vi sia una visione complessiva del piano mercati e invita ad affrontare il tema dei dehor che sottraggono parcheggi, con la realizzazione di autorimesse sotterranee mentre Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia), chiede che siano introdotte forme di contrappesi per i commercianti in difficoltà per l’introduzione del green pass, per la movida, prevedendo una riduzione della domanda con presidi di antidroga e spaccio, e nei luoghi dove siano previste pedonalizzazioni. Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) sottolinea la necessità di favorire una strategia a favore della “buona” movida. Simone Tosto (PD), invece, rileva la necessità di agire su più fronti, a partire dal commercio di prossimità per evitare situazioni di abbandono e degrado mentre Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), oltre ad una riflessione sull’offerta della movida legata al decoro ma anche al tipo di divertimento proposto, ha evidenziato la necessità di affrontare il tema dell’e commerce e delle piattaforme di delivery. Infine, il presidente della Commissione, Pierino Crema, ha sottolineato la necessità di porre attenzione alla sofferenza dei piccoli mercati rionali e alle realtà mercatali gestite da cooperative.
Federico D’Agostino