Un futuro di rispetto per contrastare la violenza sulle donne

“Oggi voi vi occupate di piantare dei piccoli semi di coscienza che cambieranno il modo di alcune giovani persone, ragazze e ragazzi, nel rapportarsi fra di loro. Noi vediamo spesso come istituzione gli effetti finali della violenza di genere, effetti gravi, acuti e difficili da trattare. Per questo è importante una formazione e la costruzione di una cultura del rispetto”.

Così Ludovica Cioria, vicepresidente del Consiglio Comunale, è intervenuta al convegno promosso dalla Consulta Femminile, dal titolo “Senza rispetto non c’è futuro”, portando il saluto dell’Amministrazione comunale.

Il convegno, moderato dalla giornalista Stefania Aoi, è stato introdotto dalla presidente Silvana Ferratello. Riassumendo l’attività della Consulta e le collaborazioni con la Città, la presidente ha sottolineato il valore formativo del progetto illustrato oggi, Youth for Love, proposto agli istituti superiori da parte di Action Aid Italia, con lo scopo di di prevenire e contrastare la violenza di genere, una formazione, ha evidenziato che probabilmente sarebbe utile fin dai primi anni di scuola.

Sono state proprio le referenti di Action Aid ad illustrare di fronte ad una platea di una sessantina di spettatori, tra i quali studenti e studentesse e docenti, il progetto che parte dalla tragica consapevolezza dei numeri: 246 milioni di bambine e bambini sono ogni anno soggetti a forme di violenza, dentro e fuori la scuola, una donna su 3 ha subito violenza fisica o sessuale almeno una

 

Da sinistra, in alto: Stefania Aoi (giornalista la Repubblica), Maria Sole Reier (Action Aid), Corinne Reier (Action Aid), Silvana Ferratello (presidente Consulta Femminile)

volta nella vita, in Europa il 18% delle donne ha subito stalking dall’età di 15 anni, mentre si colloca tra il 45% e il 55% la percentuale delle donne che nel vecchio continente ha subito molestie dall’età di 15 anni. Sempre in Europa, il 78% delle donne pensa che la violenza contro il genere femminile, nel proprio Paese, sia molto comune, mentre in Italia, nel 2017, 43.467 donne si sono rivolte ad un centro antiviolenza, nel 2019, il 34% degli omicidi è stato relativo a donne, quasi un cittadino su quattro (uomini e donne) pensano che la causa della violenza sessuale sia addebitabile al modo di vestire delle vittime.

Le scuole, hanno sottolineato le attiviste di Action Aid, sono gli attori chiave per far sì che disuguaglianze e violenza di genere vengano considerate inaccettabili tra gli e le adolescenti. Il progetto Youth for Love, rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle  scuole superiori, propone, tra le azioni più significative, di inserire procedure di prevenzione e contrasto alla violenza di genere nel regolamento di istituto, di porre attenzione alle tematiche di genere nelle relazioni e nella didattica, di prevedere formazione obbligatoria su tematiche di genere e revisionare i programmi in ottica di genere.

Durante il convegno, alcuni allievi di istituti superiori torinesi hanno illustrato le proprie analisi e riflessioni legate a stereotipi, pubblicità, atti di violenza non solo verso le donne ma anche verso omossessuali, lesbiche e transgender.

 

Federico D’Agostino