L’iniziativa “Tuteliamo gli anziani”, un’azione per focalizzare l’attenzione di Governo e Regioni sui temi dell’assistenza domiciliare e delle residenze per anziani non autosufficienti, che ha già ricevuto l’adesione dell’Associazione dei Comuni (ANCI), è stata presentata alla IV commissione Servizi sociali, presieduta da Fabio Versaci, da rappresentanti di varie organizzazioni sindacali e associazioni. Quella della terza età è stata la fascia di popolazione più duramente colpita dalla pandemia, non solo in termini di decessi, ma anche per le restrizioni alle quali è andata incontro una socialità già ridotta ai minimi termini. Basti pensare alla sospensione delle visite nelle case di riposo o alle difficoltà vissute da anziani che hanno dovuto trascorrere in solitudine i periodi di lockdown. La difesa della vita dei nostri anziani (e della sua qualità) deve rappresentare uno degli assi fondamentali del rilancio del Paese che si sta preparando con Recovery Plan e PNRR, già comprendenti stanziamenti in questo senso, come il finanziamento di quasi 1300 “case di comunità”, presidi di medicina territoriale la cui mancanza tanto ha pesato nelle vicende epidemiche.
La crescita della popolazione anziana, è stato sottolineato, aumenterà esponenzialmente nei prossimi decenni, e con essa cresceranno le patologie da curare e le non autosufficienze da gestire. Occorrerà una forte integrazione tra la componente sociale e quella sanitaria. Ad esempio, si tratterà di offrire sistemi di cura omogenei sia a chi continua a vivere a casa propria, sia a chi ricorre alla residenzialità assistita. E poi, potenziare la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare, incrementando il personale specializzato e intervenendo su riduzione delle liste d’attesa e sostegno non solo economico ai nuclei familiari con anziani non autosufficienti. Temi condivisi dalle consigliere intervenute. Federica Scanderebech, che ha proposto un Garante civico per gli anziani, e da Eleonora Artesio, la quale ha esortato l’esecutivo di Palazzo Civico ad assumere un ruolo maggiore anche a fronte della scelta della Regione Piemonte di sopprimere il presidio sanitario dell’ospedale Maria Adelaide. Elide Tisi ha da parte sua posto l’accento sulle cure domiciliari e sulle maggiori risorse finanziarie e di professionalità delle quali necessitano. L’assessora Schellino, infine, in vista della prossima scadenza del mandato amministrativo in corso, ha auspicato la massima coesione su questi temi, anche dalle forze politiche che saranno parte del prossimo Consiglio comunale.
Claudio Raffaelli