Quando un terreno agricolo, o anche incolto, sparisce,, si ha il consumo di suolo. Ogni anno, in tutto il pianeta, enormi superfici vengono cementificate, asfaltate, edificate, sottratte al loro stato naturale. Ne risentono gli equilibri idrogeologici – a partire dall’assorbimento delle acque piovane – e le temperature. Non è solo questione di disboscamento dell’Amazzonia, perché ogni piccolo appezzamento “naturale” che scompare concorre al disequilibrio del nostro ecosistema: secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), in Italia nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno riguardato 57,5 kmq, come dire circa la metà del territorio comunale torinese. Di questi, 8,6 kmq sono stati sigillati in modo irreversibile. Per ogni abitante, sono in media 355 metri quadrati di superfici occupate da cemento, asfalti o altri materiali artificiali, una quota che l’anno scorso è cresciuta di 2 mq.
Alla luce di questa situazione, il Consiglio comunale ha approvato con 21 voti favorevoli la mozione (primo firmatario Damiano Carretto, Gruppo Misto-Movimento 4 Ottobre) in sostegno alla proposta di legge “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli”. Il provvedimento ricorda come il consumo indiscriminato di suolo a fini edilizi rappresenti un’emergenza fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico. Su questo è ora all’esame del Parlamento un disegno di legge (DdL 164) al quale la Sala Rossa esprime il proprio sostegno.
Il documento impegna l’Amministrazione comunale a porre in atto azioni ed iniziative a sostegno del DdL suddetto (in accordo con i rappresentanti locali del Forum Salviamo il Paesaggio) e ad assumere come quadro di coerenze e indirizzi politico-programmatici le finalità, gli obiettivi e le disposizioni contenute nella proposta legislativa all’atto della revisione del proprio strumento urbanistico comunale. E questo anche in carenza della vigenza di legge, ponendo particolare attenzione alla pianificazione delle aree di proprietà pubblica
Inoltre, la mozione stabilisce che il Comune si impegni affinché l’ANCI sostenga il disegno di legge 164, e a intervenire sulla Città Metropolitana di Torino al fine di dare reale applicazione a quanto contenuto nel PTCP2, che già contiene principi e norme per arrestare il consumo di suolo libero.
Infine, l’invito a prevedere sul sito istituzionale della Città di Torino indicazione puntuale del consumo di suolo e del suolo recuperato all’interno del territorio cittadino mediante aggiornamenti semestrali, e il mandato per dare ampia diffusione pubblica del presente atto.
Claudio Raffaelli