Una recente seduta di Quinta commissione è servita quale occasione per fare il punto, con l’assessora Antonietta Di Martino, sull’attuale situazione dei Servizi educativi della nostra città. Il confronto dei dati raccolti negli ultimi cinque anni è servito ad analizzare le tendenze e i processi che riguardano il servizio e trasformare queste riflessioni in orientamenti da applicare alle future scelte. Due i dati particolarmente significativi: il perdurare della scarsa propensione delle famiglie torinesi ad utilizzare i nidi e l’invecchiamento dell’età media del personale di nidi e materne comunali. A dicembre 2015 i posti disponibili nei nidi cittadini, fra pubblici e privati, erano 7.569 a fronte di 21.215 bambini residenti, per un’offerta che ha coperto il 35,7% delle richieste. Nel dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2015 c’è stato un calo complessivo di 710 posti nel mix di offerta pubblica e privata (6.858) mentre i bambini residenti sono scesi a 17.495, con una copertura del 39,2% della richiesta. Nascono meno bambini e le famiglie si affidano sempre poco alle strutture nonostante il servizio offerto dal Comune rimanga di qualità. Per quanto riguarda il personale, la Città sta per affrontare un ricambio generazionale di portata significativa. Più del 70% delle insegnanti ha già compiuto cinquant’anni, oltre il 60% delle educatrici, l’85% degli assistenti. Chiaramente i prossimi anni, in questo senso, dovranno essere affrontati con grande attenzione dall’Amministrazione che prevede, entro il 2023, il collocamento a riposo di 223 dipendenti. Anche per questo ha già cominciato ad assumere: 150 educatrici negli ultimi dieci anni, 185 insegnanti nello stesso lasso di tempo. L’obiettivo è, ovviamente, quello di non lasciare posti vacanti.
Marcello Longhin