“Niente spazi pubblici per fascisti e razzisti”, una decisione del Consiglio comunale

28 aprile 1945. Partigiani sotto i portici della Prefettura, in piazza Castello (foto tratta da Torino 1938/45. Una guida per la memoria, edito dal Comune e dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza)

A fronte delle numerose manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste, espressione di idee e valori contrari all’ordinamento repubblicano e ai principi della convivenza civile e del rispetto della dignità umana, il Consiglio comunale reagisce. Torino, città Medaglia d’oro della Resistenza, deve incentivare le iniziative per mantenere la memoria storica e portare all’attenzione il problema dei nuovi fascismi, soprattutto nei confronti delle scuole, ricorda l’assemblea elettiva di Palazzo Civico. La Giunta comunale viene impegnata dal Consiglio a non concedere spazi o suolo pubblici a coloro che professano o praticano comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti.  Inoltre, la Città si impegna a promuovere iniziative culturali nei confronti delle giovani generazioni e infine a subordinare la concessione di spazi pubblici e sale di proprietà comunale a un’esplicita dichiarazione di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall’ordinamento repubblicano. La mozione approvata oggi, nel corso della seduta tenutasi presso la sala della Città Metropolitana in piazza Castello, è stata presentata da Mimmo Carretta (PD) e numerosi consiglieri e consigliere di PD, M5S, Lista Civica per Torino e Torino in Comune-La Sinistra, con un emendamento di Viviana Ferrero (M5S).

Claudio Raffaelli