Approfondimento della delibera sul riutilizzo delle edicole dismesse (approvata dal Consiglio comunale il 23 settembre dello scorso anno). Da marzo 2019 Torino ha perso 87 venditori di giornali e riviste. Attualmente le rivendite sono circa 260 (nel 2015 erano 400). Questi i dati riportati nel documento proposto dalla consigliera Eleonora Artesio, appartenente al gruppo Sinistra in Comune. Sono 24 i chioschi chiusi nel centro storico negli ultimi tre anni.
Nelle commissioni Patrimonio, Commercio, Assistenza e Cultura, la consigliera Artesio ha ribadito che devono essere programmate iniziative e progetti sulle criticità economiche sociali e urbane causate dalla chiusura delle edicole. Si devono introdurre esenzioni per agevolare i soggetti interessati (con lo strumento del bando) a far ripartire le edicole con altre funzioni che sono soprattutto tre: a) cohousing sociale diffuso sul territorio; b) sviluppo delle attività di portierato sociale: supporto alle persone più fragili e la cura degli animali da affezione; c) sostegno alle persone sole (recapito spesa, piccole manutenzioni di artigiani, accompagnamento ai servizi).
L’assessore al Commercio Alberto Sacco ha sottolineato la difficoltà di dare edicole private in concessione perchè ci sono costi di investimento per la ristrutturazione e molte hanno una situazione debitoria. Le edicole di proprietà comunale sono più adatte ai progetti espressi in delibera. L’assessore Sacco ha infine riferito l’interessamento di alcune aziende che intenderebbero rilevare le edicole, lasciando loro la funzione primaria dell’editoria. Ci saranno a breve altri incontri con queste società. La delibera resta all’ordine del giorno della commissione Commercio e sarà ulteriormente approfondita.
Tony De Nardo