Dopo alcune sedute di Commissione riservate al tema, il Consiglio comunale ha approvato oggi pomeriggio la delibera riguardante la proposta tecnica del progetto preliminare della revisione del P.r.g. (Piano regolatore generale) di Torino. L’atto ha ricevuto ventidue voti favorevoli su ventidue consiglieri votanti.
È il primo di una serie di passaggi prima del varo del testo definitivo. La normativa prevede che la proposta tecnica sia pubblicata sul sito web della Città per trenta giorni per consentire la presentazione di osservazioni e proposte. Parallelamente sarà avviata una fase di confronto e approfondimento aperta ai cittadini e ai rappresentanti delle categorie economiche del territorio, e la delibera sarà illustrata nelle Circoscrizioni cittadine o con appositi incontri dedicati. Poi una conferenza di copianificazione definirà il progetto preliminare, sulla base delle osservazioni e dei contributi della conferenza stessa e si terranno anche una serie di sedute di Commissione consiliare per acquisire i pareri e le osservazioni di ordini professionali, associazioni e altri portatori d’interesse. Dopodiché farà seguito un iter altrettanto elaborato riguardante l’approvazione conclusiva della revisione del Piano.
Il rinnovo del Prg fa parte del piano di Governo della Città del quinquennio 2016-2021. Nella Torino del Piano sono previsti 966mila abitanti, con una crescita fino a 134mila unità di soggetti ‘fluttuanti’ tra studenti e turisti. I dati in possesso degli uffici dell’Urbanistica conteggiano fino a 300mila city user, cioè persone che entrano in città, spesso senza un’auto privata, e usano i servizi pubblici locali e finiscono per imporre un modo nuovo di pensare alla mobilità cittadina.
Riguardo gli aspetti ambientali, la proposta tecnica dedica un capitolo al consumo di suolo, alle bonifiche e all’invarianza idraulica; la Città ha assunto l’obiettivo del consumo di suolo “inferiore o uguale a zero” orientando la riqualificazione urbana al recupero delle aree dismesse.
Il documento approvato dalla Sala Rossa è orientato alla semplificazione; le aree normative del tessuto consolidato sono ridotte da ventitré a undici per consentire una maggiore flessibilità in relazione alle esigenze di mercato, e scendono da 11 a 5 quelle residenziali e residenziali miste.
Il documento rivolge particolare attenzione agli usi temporanei (come da Legge regionale 13/2020), per progetti da attivare riguardo la dismissione di edifici in attesa di un uso futuro non ipotizzabile nell’immediato, senza dover modificare la destinazione d’uso; edifici che oggi favoriscono degrado fisico e sociale, con possibili occupazioni abusive e usi impropri.
Un’altra novità è l’introduzione di una nuova destinazione urbanistica, la Zona Agricola Ecologica (ZAE), anche come funzione di presidio del territorio. Le aree coltivate sono sono state ricomprese tra le nuove ZAE, secondo un principio di continuità con il sistema dei parchi cittadini, al fine di trovare un equilibrio nel rapporto tra le aree destinate a parco pubblico e le ZAE.
Per le previsioni viabilistiche la proposta tecnica comprende una ricognizione di quanto previsto dal Prg vigente. Le 375 opere sono state suddivise in quattro elenchi; 29 opere viarie strategiche; 219 opere di livello urbano; 96 opere nelle ZUT e nelle aree da trasformare per servizi; 31 opere nella zona collinare. Rispetto all’attuale piano regolatore vigente è eliminato il sottopasso della strada provinciale 11 che – partendo da viale Agudio – doveva attraversare sotterraneamente il parco del Meisino, il fiume Po e il parco della Colletta. Resta confermata la gronda della curva in zona Pescarito, funzionale alla realizzazione del capolinea nord della nuova linea 2 della metropolitana.
Dopo la presentazione avvenuta in Commissione nelle passate settimane, l’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria, ha riepilogato ai Consiglieri le caratteristiche principali dell’atto riassunte qui sopra: “Il Piano regolatore vigente è figlio di una Torino di 25 anni fa che oggi non esiste più, come testimoniano le centinaia di varianti che si sono rese necessarie nel corso del tempo”. È seguito un dibattito molto ampio tra i Consiglieri comunali, del quale riportiamo una sintesi.
Stefano Lo Russo (PD): Il provvedimento, una bandiera della maggioranza pentastellata, è una mera variante normativa: non è un nuovo Piano regolatore. Gli uffici comunali, nonostante le carenze di personale, hanno comunque svolto un lavoro gigantesco: a loro va il nostro ringraziamento. Non si ridisegna il quadro della Città, ma è comunque un provvedimento importante che viene però approvato senza discuterne adeguatamente, senza una reale partecipazione. Positive comunque alcune semplificazioni. Si vogliono ridurre le deroghe, ma così si ridurranno anche le entrate per la Città. Non vengono poi presi in considerazione gli addensamenti commerciali e l’offerta socio-sanitaria! E non si potenziano le strutture comunali che gestiscono le pratiche urbanistiche. Serve un nuovo Piano regolatore: sono stati sprecati 4 anni! Per questo, non parteciperemo alla votazione.
Aldo Curatella (Misto di Minoranza): Dopo quattro anni si arriva a una proposta tecnica di revisione del Prg che manca di indirizzi politici! E senza lasciare tempo al Consiglio Comunale di confrontarsi con cittadini e stakeholder e lasciando per le considerazioni… il mese di agosto! Non si affrontano il tema delle comunità energetiche, per riqualificare le periferie e fare ripartire le attività imprenditoriali, e dei servizi sanitari territoriali, a cominciare dalla Città della Salute, che andrebbe riprogettata. Ho presentato alcuni emendamenti per affrontare queste questioni.
Damiano Carretto (M5S): Il vecchio PRG da tempo non rispondeva più alle esigenze di Torino, la nostra amministrazione ne ha intrapreso la revisione, con risorse interne. Il Piano regolatore revisionato guarda in avanti, verso una città che ha bisogno di semplificazione, ambientalismo, trasporto integrato e di un’ottica metropolitana. C’è stato un percorso condiviso, con attenzione per il territorio e gli stakeholders. Approfondire il tema della revisione del regolamento edilizio. Nel mio emendamento chiedo di salvaguardare destinazione agricola di aree in strada Francese/strada Settimo.
Viviana Ferrero (M5S): Una progettazione che ha richiesto grande lavoro da parte degli uffici, con risparmio di milioni, caratterizzata da riordino, visione e confronto con i portatori d’interesse. Voglio ringraziare l’ex vicesindaco Montanari. Su Torino-Lione, ricordo che è stata sconfessata anche da nuovo sindaco di Lione. Questa amministrazione è ambientalista e per il risparmio di suolo, a fronte di una città che reclama spazi verdi. Questa revisione modifica il paradigma dei vecchi piani regolatori ed è modalità nuova di urbanistica.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): In questo atto preparatorio al Prg, sostiene la consigliera Artesio, manca un indirizzo politico e mancano i pareri delle Circoscrizioni. La consigliera spera che durante il procedimento si attivino i soggetti non interpellati. In una città definita in crisi, afferma la consigliera, si devono definire le aree delle attività produttive. La revisione del Prg deve essere un’opportunità di riflessione sulla città e la competenza tecnico-professionale non può sostituire la funzione politica.
Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Questa delibera, ha dichiarato il consigliere Tresso, è stata portata in aula troppo velocemente – considerando l’emergenza Covid-19 – e si poteva approfondire molto di più. E’ la revisione di un Piano regolatore, prosegue il consigliere, senza una visione politica, che potrebbe andare bene in ogni città. In questo Piano, ha concluso Tresso, manca la prospettiva; è una sorta di buon regolamento di edilizia.
Osvaldo Napoli (Forza Italia): Mi asterrò sulla delibera perché non ritengo di avere le competenze necessarie per affrontare un documento di questo tipo. Sottolineo l’importanza di tenere in considerazione l’area metropolitana e i sindaci di tutta la ex Provincia. Non si dimentichino realtà come l’ex astanteria Martini di via Cigna, il motovelodromo, il Moi, il grattacielo Rai.
Andrea Russi (M5S): Mi limito a sottolineare il tema della chiusura delle imprese, affrontato in Commissione Commercio. Spero che le piattaforme di e-commerce non siano assimilate al commercio di vicinato e non siano considerate attività produttive, essendo di fatto, un grande centro commerciale diffuso sulla città. Non si tratta di puntare il dito contro l’e-commerce ma di limitarlo.
Federica Scanderebech (Misto di minoranza – Rinascita Torino): la revisione del PRG è un momento storico che potrebbe dare a slancio a Torino, per il quale servono investimenti e un progetto coraggioso. Conosco la domanda forte degli studenti fuori sede, confermata in vari dibattiti e interventi, ma non vedo l’accoglimento delle loro domande in questo provvedimento. Non sono soddisfatta. Mi auguro si possa ancora intervenire per modificare questo piano. Non partecipo al voto.
Fabio Versaci (M5S): ogni volta che questa Amministrazione svolge un lavoro che arriva al termine riceve soltanto critiche; si doveva fare di più e meglio. Una specie di mantra. Servirebbe invece onestà intellettuale da parte di molti consiglieri di opposizione, perché alla fine diventano poco credibili.
Deborah Montalbano (DemA): Mi aspettavo un incremento significativo dell’edilizia sociale pubblica, per avere più alloggi destinati all’emergenza abitativa. Non bastano interventi di social housing e co-housing! Dopo quattro anni c’è soltanto una timida deliberazione di indirizzo che prevede un “lieve aumento” dell’edilizia sociale pubblica. Serve anche più coraggio per rafforzare i presidi sanitari territoriali.
Claudio Lubatti (PD): È stato fatto un buon lavoro, grazie al prezioso contributo degli uffici tecnici comunali. Il lavoro però è incompleto: non è certo un documento epocale! Ci sono ampie aree di intervento ignorate. E non c’è una parola sui flussi di traffico e sul futuro della viabilità a Torino, a parte la zona del Meisino, già ‘attenzionata’ dalla precedente Amministrazione. Non si affronta neanche il tema della linea 2 della metropolitana. È stato elaborato il Pums, ma ha un’altra funzione.
Raffaele Petrarulo (Sicurezza e Legalità): Ricordo la vicenda della Manifattura Tabacchi, nel libro dei sogni del centrosinistra e poi promesse mancate. Oggi c’è una nuova collocazione urbana, al centro di un’area metropolitana estesa. La linea 2 del metrò è parte integrante di un nuovo piano regolatore. C’è necessità di concretezza, bisogna saper cogliere i cambiamenti indotti dalla crisi pandemica, nel lavoro così come nei trasporti. Occorrono scelte coerenti e attenzione ai territori periferici.
Alla conclusione del dibattito l’assessore Iaria ha ribadito che la proposta tecnica darà il via a un dibattito molto interessante e ampio con tutti gli operatori coinvolti nelle scelte del futuro PRG. Non accetto il fatto che si sia fatto tutto di fretta – ha ribattuto l’assessore -; abbiamo fatto invece tutto basandoci su dati rilevanti e reali per una proposta tecnica che si potrà ancora modificare. L’approvazione di oggi è l’inizio di un percorso; fino al 20 settembre tutti potranno fare le loro osservazioni, così come potranno intervenire anche nelle fasi successive dell’iter.
La sindaca Chiara Appendino ha concluso il dibattito: Da anni si attendeva un rinnovamento del Piano regolatore e oggi finalmente è partito formalmente il suo iter. E’ un patrimonio della città, al di là del R politico. Questo non è un piano strategico, ad esempio i trasporti hanno un loro piano e sono elemento prioritario ma non rientrano nell’oggetto di ciò che discutiamo oggi. Per quanto concerne il lavoro, con tanti soggetti abbiamo deciso di individuare la logica dei distretti, con vari punti in città (salute, scienza, TNE, aerospazio, manifattura 4.0) che uniscono impresa e formazione. Discuteremo su specifici temi, ben venga il contributo di tutti ma questo è uno strumento che Torino aspettava da tempo. Una città attrattiva è università, turismo, distretti della formazione e della produzione, ma occorre anche uno strumento flessibile e veloce per renderla attrattiva per nuovi insediamenti. Mi auguro un percorso di confronto costruttivo, in Consiglio e nella città, aperto ma sulla base di un progetto concreto come quello che presentiamo oggi, il quale ovviamente non esaurisce in sé tutte le tematiche sollevate.