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La crisi ingenerata dalla pandemia del Covid-19 è un terreno fertile per gli estremismi, che hanno saputo adattare la loro propaganda alla nuova situazione. Lo hanno affermato oggi i rappresentanti dell’EDF-Fondazione Europea per la Democrazia, organismo di ricerca con sede a Bruxelles. L’occasione per affrontare l’argomento è stata rappresentata da una seduta congiunta in videoconferenza, presieduta da Carlotta Tevere, delle commissioni consiliari Legalità, Intolleranza e Pari Opportunità. A rappresentare l’EDF, la presidente Roberta Bonazzi, Francesco Farinelli ed Enrico Colarossi. Disinformazione e fake news, diffuse soprattutto tramite i social media, sono divenuti un’arma fondamentale per il radicamento di ideologie e gruppi estremisti, di carattere politico o religioso. Il diffondersi del Covid-19, la ferrea quarantena imposta per contrastare il contagio, la forzata riduzione della socialità e un nuovo, più compulsivo e totalizzante approccio al web hanno rappresentato per l’ISIS-Daesh, così come per formazioni neofasciste o razziste, l’occasione per un rilancio delle loro attività, almeno sul piano propagandistico, in una ridda multipolare di notizie false. Abbiamo assistito così ai vari negazionismi (comprese le tesi tendenti a definire l’epidemia come una manovrata perché inesistente), denunce di inesistenti complotti cinesi (il virus fabbricato in laboratorio a Wuhan), di società occulte (il vaccino esiste a è destinato solo pochi eletti e richiede sacrifici umani) o ebraici (tanto per non venire meno alla fetida tradizione dei Protocolli dei Savi di Sion), senza dimenticare il tradizionale bersaglio rappresentato da profughi e migranti. L’Isis-Daesh ha salutato l’epidemia come la collera divina contro gli infedeli, premurandosi di specificare che ogni buon musulmano ucciso dal virus sarebbe comunque stato considerato martire della jihad.
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In controcanto, gruppi di suprematisti razziali statunitensi, come aggiornamento alle solite campagne d’odio, hanno incitato i “veri americani” (bianchi) a cercare di infettare neri e musulmani, tossendo loro addosso e insalivando i mancorrenti. Un carosello di follie, così poliedrico da trovare spazi dove infilarsi e ribollire negli ambienti sociali più diversi. Diversi ma accomunati, soprattutto in questa fase, da una situazione di ansia e confusione, che può essere ulteriormente acuita da situazioni di svantaggio economico e sociale, così come dall’appartenenza a minoranze discriminate. evidentemente, sottolinea l’EFD, non solo le semplici politiche securitarie e repressive a costituire la soluzione, occorre un approccio basato sull’analisi e sulla prevenzione. Proprio su queste aree sociali e sui loro problemi cercano di incidere i soggetti che, in ogni caso, agitano lo spauracchio di un nemico contro il quale scaricare l’odio che nasce dalla paura, dalla frustrazione e dall’impotenza. La sequenza è quella che parte dal hate speech, odio e disprezzo riversati sul nemico di turno, e che passando per il crime speech, l’incitazione all’azione contro di esso, arriva alla realizzazione di atti violenti o di vere e proprie azioni terroristiche e stragiste, da parte di “lupi solitari” o gruppi ben organizzati. In Italia, gruppi di estrema destra hanno cavalcato una narrazione negazionista della pandemia, incitando al rifiuto dei dispositivi di protezione e al “riappropriarsi della libertà”, promuovendo raduni in fase di lockdown, definito, quest’ultimo, una montatura governativa per meglio imporre il dominio sui cittadini. In tono minore, anche gruppi antagonisti o anarco-insurrezionalisti si sono mossi in questo senso. Secondo l’EDF, un radicalismo di estrema sinistra, anche in variante ecoterrorista, potrebbe trovare nuova linfa nella crisi economica e sociale determinata dalla pandemia.
I rappresentanti dell’EFD, in chiusura della riunione, hanno anche fatto riferimento ad una ricerca condotta tra gli operatori delle comunità di accoglienza per giovani, duramente messe alla prova negli aspetti gestionali e della qualità di vita degli e delle utenti. Il tema sarà oggetto di un seminario on line giovedì 2 luglio, con diretta Facebook : info https://www.europeandemocracy.eu/event/le-comunita-di-accoglienza-nellera-del-covid-19/
Claudio Raffaelli