L’assessora all’Istruzione, Antonietta Di Martino, ha risposto questo pomeriggio, in Consiglio Comunale, ad una interpellanza generale che ha visto come prima firmataria la consigliera Lorenza Patriarca e che chiedeva il rinvio del piano di razionalizzazione delle sezioni di scuola dell’infanzia municipale.
L’assessora ha sottolineato come la riduzione delle 15 sezioni delle scuole dell’infanzia “prosegua il percorso di razionalizzazione già iniziato da diversi anni in conseguenza del calo demografico, accompagnato da pensionamenti e invecchiamento del personale che per quest’anno e il prossimo non ha precedenti per numero nella Città di Torino. Lo stesso piano è portato avanti in un quadro di ridimensionamento delle risorse finanziarie, coerente con gli indirizzi politici deliberati dal Consiglio Comunale, che prevedono una contrazione delle sezioni di scuola dell’infanzia entro certi limiti, per poter meglio garantire la tenuta complessiva della gestione diretta, mantenendo personale il più possibile stabile e preservando la qualità delle nostre scuole”.
“E’ una riduzione, ha spiegato, che mette al centro il bambino e la sua esigenza di fruire di opportunità formative considerando che, nella scuola dell’infanzia, la frequenza nel sistema cittadino è garantita a tutti, nel 2019 c’erano già 1000 posti vuoti e altrettanti sono previsti nel 2020 mentre per la maggioranza dei bambini in età da nido questo non succede ed è per questo che le linee d’indirizzo hanno evidenziato la necessità di puntare sui nidi, la cui offerta è propria della città e l’Amministrazione ha mantenuto fede a questo impegno confermando i posti attuali nei nidi per l’a.s. 20/21”.
In merito alla nuova situazione determinata dall’emergenza coronavirus, che i presentatori dell’interpellanza pongono come motivo per rinviare di un anno la razionalizzazione, l’assessora ha evidenziato come, a causa della sospensione delle attività, “non sia stato possibile accompagnare le bambine ed i bambini interessati dal cambiamento di classe in questo processo di dimensionamento, come avevamo previsto e come avremmo voluto, cambiamento che però non riguarda solo i bambini delle 15 sezioni, e che non è un fatto eccezionale nella vita di una scuola, ma è comune a tutte le bambine ed i bambini che ogni anno devono fare i conti con la stessa questione: coloro che passeranno alla primaria, chi cambierà insegnante perchè quest’ultima ha deciso di chiedere trasferimento, o passaggio allo stato, o andrà in pensione, ecc. Basti pensare che dei 30 posti che si liberano nelle scuole oggetto di razionalizzazione, solo 18 sono di ruolo cioè a tempo indeterminato. E di questi a tempo indeterminato 5 andranno in pensione il prossimo anno e quindi sono solo 13 le insegnanti che dovranno cambiare scuola a causa della razionalizzazione.
Rispetto alla ripresa, l’assessora ha sottolineato come ad oggi “non siamo ancora in grado di sapere quando e come riapriranno le nostre strutture e, con ogni probabilità, le modalità di erogazione e fruizione dei servizi saranno diverse da quelle del passato perché bisognerà adottare una serie di misure di prevenzione, contenimento e contrasto della diffusione del virus Covid 19.
L’auspicata riapertura comporterà quindi una profonda revisione dell’organizzazione e della fruizione dei servizi al fine della costruzione di un impianto adeguato ai bisogni educativi dei piccoli utenti ed al sostegno delle loro famiglie, nonché rispettoso delle misure di tutela della salute di tutte le persone interessate.
In questa nuova situazione la questione della relazione con le insegnanti, il progetto educativo, l’uso degli spazi, dovranno essere affrontati in modo differente da quelli ai quali siamo stati abituati finora. Dovremo ripensare anche il concetto di sezione rispetto alla necessità di prevedere probabilmente piccoli gruppi isolati tra loro, modalità di accesso con orari distribuiti nel tempo, utilizzo diverso degli spazi disponibili, ecc.
Nelle 15 scuole oggetto della razionalizzazione, il fatto di non aver saturato tutti gli spazi sezione, ci consentirà di riprogrammare gli spazi stessi in funzione di favorire una nuova organizzazione adeguata ai bisogni delle bambine e dei bambini ma anche meglio rispondente alle esigenze di salute di tutte le persone interessate.
Non ha quindi alcun fondamento pratico e concreto la considerazione del rinvio quale strumento straordinario per poter garantire una gestione accettabile delle situazioni una volta che si ritorni alla normalità come sostenuto dai consiglieri interpellanti, semmai è vero il contrario”.
A queste considerazioni, ha spiegato Di Martino, si aggiungono ulteriori considerazioni tecnico-amministrative non secondarie che rendono la proposta degli interpellanti non attuabile.
“Alla data odierna, ha affermato l’Assessora, tutti i genitori dei bambini hanno optato, per l’anno scolastico 2020 – 2021, per le scuole anche secondo i posti disponibili e resi pubblici, appunto, all’inizio del periodo delle iscrizioni. Le famiglie si sono sicuramente orientate nella segnalazione delle diverse opzioni anche dalla disponibilità di posti. Sulla scorta delle domande è stata pubblicata la graduatoria provvisoria. È scaduto il termine per la presentazione dei ricorsi e l’approvazione della graduatoria definitiva di tutte le scuole comunali, convenzionate e statali delle circ. 2 e 7 (scuole che aderiscono al nostro sistema di iscrizioni) non è ancora avvenuta solo perché le commissioni circoscrizionali non hanno potuto provvedervi a causa della situazione di emergenza. Gli uffici della Divisione nei prossimi giorni, una volta esaminati i ricorsi giunti per l’attribuzione dei punteggi, provvederanno all’approvazione della graduatoria definitiva.
Immaginate cosa significa modificare una decisione assunta in merito ai posti disponibili. Chi s’intende un minimo di diritto amministrativo sa che non si cambiano le regole di un procedimento in corso. Quindi non basterebbe scorrere le graduatorie ma bisognerebbe riaprire ex novo le iscrizioni per permettere a tutti di scegliere con le nuove disponibilità: decisione non solo non sostenibile dal punto di vista della legittimità del procedimento amministrativo, ma di notevole impatto organizzativo oltre che sulle nostre scuole, anche su quelle degli altri gestori, comprese le scuole statali tutte che hanno già inviato i dati per l’assegnazione dell’organico e che potrebbero veder cambiare le accettazioni, il numero di allievi per classi e conseguentemente l’organico loro assegnato”.
In merito al tema risparmi, ha continuato Di Martino, vorrei osservare che l’assunzione di 30 insegnanti in più peserebbe sul bilancio in un anno per oltre un milione di euro, una cifra che nell’attuale contingenza, ma anche in assoluto, non mi pare di poterla definire risibile, come definito dagli interpellanti, soprattutto perché sono risorse dei cittadini. Si tratta di buon utilizzo delle risorse ad oggi disponibili, cui si aggiungono quelli dell’emergenza sanitaria che richiamano il tema di avere più risorse per assumere più insegnanti, non per aumentare le sezioni, ma per gestirle meglio alla ripresa, avendo veramente a cuore il benessere complessivo del servizio rivolto ai nostri piccoli utenti e l’interesse collettivo, tenendo presente gli obiettivi di sistema integrato, di sostenibilità, sviluppo e qualità dei servizi a gestione diretta contenuti nelle linee d’indirizzo, che sono la visione politica e la strada già tracciate da questo Consiglio Comunale”.
Dopo l’assessora Di Martino si è aperto il dibattito.
Lorenza Patriarca (PD): L’assessora può e deve fare scelte politiche, che vanno al di là dei percorsi amministrativi. La sollecito a intervenire, anche utilizzando i risparmi maturati in questo periodo. Voglio ricordare l’importanza delle relazioni nella scuola dell’infanzia, che non riapriranno almeno sino a settembre, e che in autunno bambine e bambini delle sezioni oggetto di razionalizzazione non troveranno più le loro maestre. Chiederò di discutere la questione in Commissione e di coinvolgere tutti gli addetti.
Eleonora Artesio (Torino in Comune): La questione avrebbero richiesto una risposta politica e ben più ampia. Sono particolarmente delusa. Avevamo avviato una fase di consultazione, coinvolgendo molte famiglie: ora non vengono più ascoltate perché è troppo complicato dal punto di vista amministrativo? Se occorrerà organizzare gruppi più piccoli di bambine e bambini nelle scuole si dovranno aumentare le opportunità, non ridurle, confermando decisioni vecchie, anacronistiche e illogiche!
Stefano Lo Russo (PD): Non condividiamo l’impostazione dell’assessora Di Martino, del tutto tecnocratica, che confonde ruoli di indirizzo politico e ruoli di gestione amministrativa. Il tema della scuola e dell’infanzia è completamente sparito dall’agenda politica nazionale: questo impone alla politica locale di sollecitare il Governo! Invece, c’è un’impostazione solamente burocratica a livello comunale: dove sono la sindaca e la giunta, a parte fare post sui social e relazioni tecniche? Non si sta facendo nulla a livello politico.
Francesco Tresso (Lista Civica per Torino): Mi unisco al disappunto e alla delusione per la risposta dell’assessora, più da ragioniera che da rappresentante politico. A fronte di una situazione eccezionale, servono sforzi commisurati! Chiedevamo solo un segnale di attenzione nei confronti di un settore che sta mutando, per non diminuire la qualità dei servizi. La Città non sta facendo scelte politiche e di indirizzo per la Fase 2. Serve anche valutare l’impiego di personale più giovane, meno esposto a rischio contagio, investendo in nuove risorse umane.
Barbara Azzarà (M5S): Ringrazio l’assessora per il lavoro in Anci nazionale e a livello comunale e metropolitano, anche insieme al Politecnico, per definire protocolli di riapertura delle scuole: la Città di Torino è in prima linea. Ricordo che nessun bambino resterà fuori dalle scuole dell’infanzia l’anno prossimo. E l’abbiamo fatto senza aver creato classi “pollaio” e senza aver chiuso scuole statali. Non abbiamo mai parlato di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi: anzi, chiediamo al Ministero un numero idoneo di insegnanti e personale Ata.
Nella replica, l’assessora Di Martino ha ribadito come la sua risposta all’interpellanza richiami le linee di indirizzo del Consiglio Comunale con la prospettiva di un dimensionamento delle sezioni delle scuole dell’infanzia, a vantaggio dei nidi.
Federico D’Agostino