Cinemambiente sfida la pandemia

La pandemia e relative restrizioni per contrastarla non risparmiano il Cinemambiente, la manifestazione cinematografica dedicata alle tematiche ambientali, presente a Torino dal 1998, quest’anno programmata tra fine maggio e i primi di giugno. Com’era prevedibile è stata rinviata. La conferma è arrivata dal direttore del Festival, Gaetano Capizzi, nel corso di una riunione congiunta delle commissioni Ambiente e Cultura, presieduta da Federico Mensio.
Non si tratta di una dichiarazione di resa perché la macchina organizzativa sta, tuttavia, mantenendo viva l’attenzione su temi che, solo un paio di mesi fa, erano di stringente attualità e gravità e riguardavano la salute del Pianeta.
Da circa dieci giorni, infatti, è partita la rassegna “CinemAmbiente a casa tua” che, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, mette a disposizione di tutti una selezione di film a tematica ambientale che possono essere visti gratuitamente da casa. Ogni tre giorni, ha spiegato Capizzi, è proposto un titolo sul sito di Cinemambiente su temi legati a cambiamenti climatici, antropizzazione, tutela degli habitat di specie, l’ecosostenibilità e nuovi possibili modelli di sviluppo, messi a disposizione, a costo zero, proprio dai registi che hanno partecipato all’edizione scorsi del Festival.
Il cinema come forma d’arte è vivo, ha sottolineato Capizzi, ma c’è una diminuzione di spettatori in sale cinematografiche e in rete si sono moltiplicate le piattaforme che propongono film in streaming.
Questa situazione consente anche a Cinemambiente di sfruttare, seppure tra un pubblico di nicchia, una modalità nuova per raggiungere il pubblico, mettendolo, tra l’altro, nelle condizioni di costruire focus o di confrontarsi con gli stessi registi.
Un ricorso alla tecnologia non nuova per il Festival torinese, sperimentata già nelle sale di proiezioni negli anni scorsi, con collegamenti Skype tra pubblico e registi in Paesi lontani ed applicato anche alle modalità di invio dei film in concorso, non più tramite dvd, ma attraverso una piattaforma che mette in contatto registi e festival, con risparmio di materiali di imballaggio e conseguente rispetto ambientale. Con questa modalità, per l’edizione di quest’anno sono pervenuti 3000 film da tutto il mondo.
L’obiettivo, comunque, resta quello di riuscire a realizzare il Festival che resta comunque un momento di incontro, di connessioni, di energia, di contatti. Azzerare questo aspetto, ha sottolineato il direttore, significherebbe mutilare il festival, al di là delle proiezioni.
Il programma su www.cinemambiente.it

Federico D’Agostino