Monitoraggio e gestione della sicurezza informatica, controllo remoto, telediagnostica. Si entra al CSI Piemonte (Consorzio per il Sistema informativo) accolti da un inevitabile quanto affidabile sistema di protezione contro sgradite intrusioni, enormi monitor che rilanciano immagini indecifrabili, una cinquantina di tecnici che si alternano alle postazioni informatiche per completare la scenografia degna di Matrix. Il sopralluogo di questo pomeriggio, delle commissioni Smart city e Servizi pubblici locali, ha portato i consiglieri fino alla Service control room dell’azienda torinese, inaugurata a dicembre dell’anno scorso. Progettata in casa, è dotata di sistemi di aerazione, illuminazione, antincendio, insonorizzazione, d’avanguardia.
Operativa, spiega il direttore generale Pietro Pacini incontrando i consiglieri, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, per garantire il maggiore livello possibile di protezione informatica ai dati sensibili delle amministrazioni che sostengono il CSI. In un’ottica di rinnovamento e modernizzazione, chiarisce Pacini, che ricorda come l’obiettivo dichiarato dell’azienda, fra le più quotate nel settore della gestione dati, sia quello di candidarsi quale Polo strategico nazionale, livello massimo nella classificazione dei data center della pubblica amministrazione.
Nella trasformazione digitale del Paese, il CSI vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Marcello Longhin