18/12/2006 |
Doc.
n. 64/II |
Mecc.
n. |
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ORDINE
DEL GIORNO: "CONDANNA DI OGNI FORMA DI VIOLENZA NEI CONFRONTI
DELLE DONNE E DEI MINORI".
Premesso
-
che stupri e violenze nei confronti delle donne e dei bambini sono
un fenomeno purtroppo molto diffuso e costituiscono un allarme sociale,
sintomo di una situazione di malessere e di povertà culturale
a cui occorre porre rimedio anche attraverso una mobilitazione istituzionale;
- che si assiste alla recrudescenza di un fenomeno non nuovo perché
i casi di violenza di questo genere non solo di oggi;
- che circa il 95% delle violenze e dei maltrattamenti subiti sia
da donne che da minori si consuma tra le mura domestiche o gli abusi
sono perpetrati da persone che la stessa vittima conosce;
- che, secondo uno studio basato su 50 ricerche svolte in tutto il
mondo, almeno una donna su tre nel corso della propria vita è
stata picchiata, costretta a forza a rapporti sessuali o ha subito
altri tipi di abuso;
Tenuto conto
-
che la Costituzione della Repubblica Italiana recita all'art. 3 che
"tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua,
di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali;
- che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata nel
1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite afferma che "tutti
gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti"
(art. 1) e che "ad ogni individuo spettano tutti i diritti e
le libertà enunciate nella presente dichiarazione senza distinzione
alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione,
di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale,
di ricchezza, di nascita o di altra condizione (art.2):
- che la Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le
donne del 1994 afferma che "gli Stati dovrebbero condannare la
violenza contro le donne e non dovrebbero appellarsi ad alcuna consuetudine,
tradizione o considerazione religiosa al fine di non ottemperare alle
loro obbligazioni quanto alla sua eliminazione. Gli Stati dovrebbero
perseguire con tutti i mezzi appropriati e senza indugio, una politica
di eliminazione della violenza contro le donne" (art. 4);
- che la Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea sancisce
che "è vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata
in particolare sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine
etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione
o le convinzioni personali, le opinioni pubbliche o di qualsiasi altra
natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio,
la nascita, gli handicap, l'età o l'orientamento sessuale"
(art.21); inoltre "la parità tra uomini e donna deve essere
assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di
lavoro e di retribuzione";
- che la Legge 154 del 5 aprile 2001 Misure contro la violenza nelle
relazioni familiari prevede l'allontanamento immediato dalla casa
di famiglia del coniuge accusato di violenza e consente altresì
alle persone conviventi che, per effetto dell'allontanamento rimangono
senza mezzi economici, di ottenere dal giudice il riconoscimento di
un assegno periodico;
Vista
la
campagna "Mai più violenza sulle donne" promossa
da Amnesty International, movimento internazionale per la difesa dei
diritti umani, che si propone di:
·
portare solidarietà e aiuto alle donne e alle bambine vittime
di violenza e alle numerose donne e uomini che in ogni parte del mondo
le difendono;
· occuparsi di casi concreti di violazione dei diritti delle
donne, attraverso differenti modalità di azione diretta per
ogni singolo caso;
· promuovere un programma di educazione e formazione ai diritti
umani per tutti gli ordini di scuole;
· fare pressione affinché l'Italia eserciti un ruolo
importante per l'attuazione del diritto internazionale e per la piena
conformità agli standard previsti dalla Convenzione contro
la discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW), oltre che dalla
Dichiarazione contro la violenza nei confronti delle donne;
· collaborare con le associazioni e le organizzazioni impegnate
contro la violenza sulle donne e che credono nei diritti umani;
· sollecitare gli enti locali affinché sostengano la
Campagna tramite accordi di cooperazione per l'attuazione di azioni
in favore di donne e bambine, per una piena e reale parità,
senza discriminazioni di genere;
· lanciare iniziative pubbliche di sensibilizzazione e raccogliere
migliaia di firme a sostegno dei diritti delle donne e delle bambine;
Considerato pertanto
-
che i diritti umani sono diritti universali e conseguentemente la
violenza perpetrata nei confronti delle donne e dei minori è
un abuso dei diritti umani su scala universale;
- che la violenza sulle donne è la forma di violazione dei
diritti umani più diffusa occulta nel mondo, che colpisce donne
di Paesi diversi, di religioni, culture e contesti sociali differenti,
istruite o analfabete, ricche o povere, sia che vivano in tempo di
guerra o in tempo di pace;
Ritenuto altresì
-
che le Amministrazioni locali possono e devono svolgere un ruolo importante
nella promozione delle politiche, delle iniziative e dei servizi al
fine di prevenire ed eliminare la discriminazione in ogni sua forma
e la violenza nei confronti sia delle donne che dei minori;
Considerato infine
-
che recentemente, in data 21 novembre 2006, il Consiglio Regionale
del Piemonte, su proposta della Consulta delle Elette, ha approvato
un Ordine del Giorno (n. 499) che va in questa direzione e invita
le Amministrazioni locali a fare altrettanto;
-
che il Consiglio Comunale di Torino ha mostrato un'attenzione particolare
al tema della violenza sulle donne, approvando in data 6 novembre
2006 una mozione, presentata dalle consigliere Silvestrini e Cerutti,
che impegna il Comune a costituirsi parte civile nei processi per
la violenza contro le donne;
-
che la nostra Circoscrizione, attraverso l'approvazione della delibera
sulla Sicurezza e la Qualità della vita (13 settembre 2006),
ha già mostrato sensibilità al problema e la volontà
di occuparsi dei problemi della violenza sulle donne, con particolare
attenzione alle violenze domestiche e allo sfruttamento delle "nuove
schiave" costrette alla prostituzione.
Invita il Presidente
-
a condannare fermamente durante tutto il suo mandato ogni forma di
discriminazione e di violazione dei diritti nei confronti delle donne
e dei minori;
- a porre una particolare attenzione al tema nell'ambito delle proprie
competenze, in particolare attraverso le attività della IV
e V Commissione, promuovendo iniziative e azioni concrete in ambito
sociale e culturale che vadano nella direzione della prevenzione e
del superamento delle discriminazioni di genere e di ogni forma di
violenza e/o abuso su donne e minori.
La proposta è quindi posta in votazione. Il Consiglio procede
alla votazione. Al momento del voto risultano assenti dall'aula i
Consiglieri: Tommasi, Gazzola, Riccardi accertato il risultato della
votazione palese il Presidente Levi dichiara il seguente risultato:
PRESENTI...........................................
19
VOTANTI............................................. 19
ASTENUTI........................................... ==
VOTI FAVOREVOLI............................. 19
VOTI CONTRARI................................... ==
Il Consiglio di Circoscrizione con n 19 voti favorevoli approva