Mappa del sito |
| Ricerca avanzata

Ultimo aggiornamento: 30/06/2010

Festa della Liberazione 2010

Giovedì 22 aprile 2010 - ore 20,30
Cortile Circoscrizione 7- Corso Vercelli
"SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR" Canti della Resistenza CORO LA GERLA di Torino
dir. Roberto Bertaina

Immagini della Resistenza

O bella ciao
Fischia il vento
E quei briganti beri
Festa grande d'aprile
Pieta' l'è morta
Valsesia
Attraverso valli e monti
Figli di nessuno
Dove vola l'avvoltoio
Fratelli d'Italia

 

La Resistenza cantata costituisce uno dei capitoli più coerenti e commossi - anche se frammentari e compositi - di quel canzoniere civile che accompagna da oltre un secolo i fatti più salienti della nostra storia.
Fin dai primi assalti del Fascismo all'assetto democratico della nazione, dalle prime azioni delle squadracce, dalle prime violenze degli "Arditi" , la resistenza spontanea opposta dalle popolazioni ai torturatori neri, ai distributori di manganelli e olio di ricino, agli incendiari delle Camere del Lavoro e sedi di giornali operai è anche fatta di canti, strofette allegre e sarcastiche, invettive ripescate nella tradizione o coniate ex-novo per rintuzzare la prepotenza dei nuovi barbari.
Questi canti si ricollegano alla tradizione culturale popolare pre-fascista, rompendo in modo netto e totale con la cultura del tempo.
Rigettano i modelli popolareschi egli stornelli inneggianti all'esaltazione del duce, alla superiorità dell'Italia e degli italiani, alle celebrazioni del colonialismo fascista elaborati dall'apparato della propaganda del regime.
La resistenza non fu solo un'attività cospirativa di minoranze o di avanguardie politiche ma fu favorita da un graduale, profondo e crescente movimento di popolo, da una progressiva presa di coscienza antifascista da parte delle masse che sfocio poi nella lotta armata contro il nazifascismo.
I canti della resistenza nati ed intonati tra il 1943 e il1945 li cantavano in alta montagna. Di sicuro i gappisti di città ed i partigiani di pianura, gomito a gomito con fascisti e nazisti, non potevano certo mettersi a cantare.
Nell'estate 1944, al culmine della lotta di Liberazione, quasi ogni brigata partigiana di una certa rilevanza aveva la sua canzone.