Le Aree Protette del Po e della Collina torinese diventano una nuova "Riserva della Biosfera" italiana: un'occasione di sviluppo
A conclusione della quarta edizione del Congresso Mondiale MaB (Man and Biosphere) Unesco per le Riserve "Uomo e Biosfera", il 19 marzo 2016 il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma Uomo e Biosfera ha accolto favorevolmente la proposta di nomina del territorio e delle Aree Protette di "CollinaPo" quale nuova Riserva di Biosfera italiana , nell'ambito del programma MAB Unesco.
Da oggi un'ampia fetta dell'area metropolitana orientale di Torino (oltre 1700 Kmq) è Riserva di Biosfera e si impegnerà ulteriormente a mantenere gli standard richiesti e a implementarli (ogni dieci anni viene richiesto da UNESCO un Report di verifica).
Ottenere questo prestigioso riconoscimento internazionale è cosa assai ambita. La nomina a MAB Unesco CollinaPo è una vetrina mondiale. Si tratta del primo caso di proposta e riconoscimento di Urban MAB in Italia, ovvero, un parco e il suo partner economico, Gruppo IREN, che ha candidato per la prima volta nel nostro Paese un comprensorio naturalistico fortemente antropizzato (oltre un milione e mezzo di abitanti) appartenente a un'area geografica con interessante biodiversità, ricca di acque (il fiume Po che la fa da padrone con ben 120 km di tratto orografico), colline coese e ricche di boschi, con crescente presenza di flora e fauna. Il processo di candidatura promosso dal Parco del Po e Collina Torinese con la progettazione dell'Istituto SiTI e il contributo economico del Gruppo IREN e inoltre Smat e GTT è stato dedicato al distretto del geo-marchio CollinaPo, che comprende comparti sia naturalistici che antropici, pari a una superficie complessiva di 171.233,85 ettari.
Prima città al mondo ad avere una fetta del suo ampio territorio inserita tra le "Riserve della Biosfera" Unesco, ottenuta circa un mese fa a Lima durante il recente incontro delle Riserve mondiali (sono 671, di cui 20 in Italia), Torino si ferma a ragionare sull'ambita nomina e a programmare il dopo. Ponendosi soprattutto una domanda: cosa comporta essere una riserva Unesco e come utilizzare questo riconoscimento per promuovere la città?
Il 5 aprile scorso gli attori di questa nuova realtà si sono incontrati nel palazzo del Consiglio Regionale di via Alfieri con gli organi di stampa per cominciare a costruire il futuro del parco CollinaPo, con le sue particolare caratteristiche di essere un parco urbano e insieme un parco naturale, con i suoi 900 km di sentieri, i suoi oltre 100mila alberi . Una collocazione unica,che a qualcuno ha suggerito - lo ha ricordato oggi il sindaco Piero Fassino nel suo intervento - che Torino è "l'unica città italiana ad avere un paesaggio" grazie alla compresenza di fiumi, colline e montagne in una composizione affascinante. E che riporta alla vocazione espressa dal Progetto Smart City in salsa torinese, quella della sostenibilità ambientale, economica e sociale come chiave dello sviluppo locale. "C'è una storia del verde e dei giardini che dura fino a oggi", ha ricordato Fassino riferendosi all'ottocentesca istituzione del servizio di giardinaggio istituito presso la civica amministrazione. Ed Enzo Lavolta, assessore al Verde, ha citato i grandi progetti a lungo periodo che si stanno concretizzando in questi ultimi anni, come "Torino Città d'Acque", cui manca il tassello finale del parco Sangone, e della Corona Verde. E ha detto che "da adesso in poi abbiamo una grande responsabilità di coerenza rispetto a questa scelta".
"Il programma Mab Unesco nel quale è stata inserita dal 19 marzo 2016 la Riserva della Biosfera CollinaPo - ha ricordato Ippolito Ostellino, direttore del parco - offre una piattaforma metodologica affinché i vari Soggetti di territorio coinvolti nella Nomina cooperino fra loro". Secondo i principi di interdipendenza che ispirano il concetto di biosfera, il Parco del Po e Collina Torinese - Ente della Regione Piemonte - coinvolge già da tempo gli 85 Comuni nel progetto. Il programma MAB offre dunque la piattaforma metodologica affinché i vari Soggetti coinvolti cooperino fra loro.
E', in sintesi, una governance cultural-ambientale-economica che dà valore alle diverse anime del territorio in un connubio di cooperazione - in chiave sostenibile - tra natura, agricoltura, impresa, paesaggio, ruralità, salute e sport, arte, enogastronomia, beni culturali tangibili e intangibili. Tutto ciò pone le basi per migliorare la qualità della vita, per avere una infrastruttura verde più capillare, quindi una maggiore attrattività economica e buone pratiche di sostenibilità in tutti in settori, a partire dall'ecoturismo.
Le Riserve Unesco sono fatte, oltre che di biodiversità, di diversità culturali espresse dalle comunità che le abitano e che proclamano un orgoglio di appartenenza, riconoscendo il valore della propria terra e impegnandosi su programmi di scala locale ma di valore e connessione mondiale, per aumentare conoscenze, capacità di fare, innovazioni per lo sviluppo sostenibile del pianeta. "Essere Riserva della Biosfera CollinaPo, vuol dire - ha spiegato Walter Giuliano, presidente del parco CollinaPo - entrare in un programma cultural-ambientale-economico che dà valore alle diverse anime del territorio in un connubio di cooperazione - in chiave sostenibile - tra natura, agricoltura, impresa, paesaggio, ruralità, salute e sport, arte, enogastronomia, beni culturali tangibili e intangibili. Ci si confronta con una rete di territori mondiali nella quale vengono ammessi quelli che dimostrano la loro elevata integrazione fra qualità ambientale ed attività umane".
Si pongono così le basi per migliorare la qualità della vita, avere una infrastruttura verde più capillare e una maggiore attrattività economica, buone pratiche di sostenibilità in tutti in settori, a partire dall'ecoturismo. Nel dossier di candidatura presentato a Lima era contenuto un Piano d'Azione che prefigura, sulla base delle linee guida indicare dall'Unesco, gli obiettivi a lungo termine per il rilancio dell'area facendo delle risorse naturali in essa contenute un motore di sviluppo e di crescita del territorio.
Con l'occasione l'Ente regionale Parco Po e Collina torinese rilancia il Bando di Concorso, dal titolo "VEDERE L'INVISIBILE", rivolto a designer e imprese. Con tale bando l'Ente Parco è alla ricerca di progetti e produzioni sostenibili, per l'area MAB Unesco, che mirino a garantire il miglior contributo in termini di qualità ambientale e di sostenibilità, in particolare ispirandosi ad uno dei seguenti settori: automotive, industrial, urban design e energia sviluppati da progettisti o da realtà d'impresa prioritariamente operanti all'interno del territorio della Città metropolitana.
Le proposte avanzate devono in particolare rispondere con innovazione e originalità agli aspetti legati al basso grado di impronta ecologica della proposta nonché alla sua efficacia nel agevolare processi virtuosi ed a basso impatto ambientale, sia nella fase di produzione che in quella di utilizzo. Il bando scade il 5 luglio 2016.
(A cura degli Uffici Stampa della Città di Torino e dell'Ente Parco del Po e della Collina Torinese)
il link alla pagina del Verde Pubblico:
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2016/altrenews16/aree-protette-po-e-collina-riserva-unesco.shtml