DISABILITA' |
11.0225/02/2009 |
Convenzione Onu: tutti i diritti in 50
articoli Dalla vita all'istruzione, fino alla
partecipazione e all'inclusione sociale, ecco cosa prevede la Convenzione sui
diritti delle persone con disabilità approvata dalla Camera. Con un
Protocollo per un controllo ''dal basso'' |
|
ROMA - Cinquanta articoli per tutelare i
diritti di 650 milioni di persone in tutto il mondo: è il primo grande
trattato sui diritti umani ad entrare in vigore nel nuovo millennio e
promette di rappresentare una pietra miliare nel percorso di accettazione,
partecipazione e inserimento alla vita sociale e lavorativa dei disabili. La
Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, adottata da 192
paesi, firmata da 126 e ratificata da 49, è entrata in vigore il 3 maggio
2008: con l’ok della Camera anche l’Italia ha dato il suo via libera alla
ratifica. Quattro anni di trattative, scritta insieme alle più grandi
associazioni e organizzazioni del settore, la Convenzione colma una lacuna
del diritto internazionale e tratteggia nel dettaglio i diritti di cui godono
le persone disabili, chiedendo quel cambiamento di atteggiamento da parte
della società indispensabile a garantire ad essi il raggiungimento della
piena uguaglianza. Nel concreto, la Convenzione non introduce
nuovi diritti, ma si prefigge lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare
alle persone con disabilità il pieno ed eguale godimento del diritto alla
vita, alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla
mobilità, alla libertà di espressione e in generale alla partecipazione alla
vita politica e sociale. La prima parte del documento è imperniata anzitutto
sull'uguaglianza, declinata con riguardo alla lotta ai pregiudizi, in modo
particolare rispetto alle donne e ai bambini: il testo riconosce che queste
categorie sono spesso vittime di una doppia discriminazione e stabilisce che
gli Stati si impegnano a "prendere misure per assicurare loro il pieno
ed uguale godimento dei diritti umani". L'elencazione dei diritti
comprende quelli fondamentali, ad iniziare da quello alla vita, all'integrità
fisica e al divieto di essere sottoposti a tortura e a sfruttamento: un
riferimento quest'ultimo alle prassi, diffuse soprattutto nei paesi poveri,
di usare persone con disabilità, anche minori, per raccolte di elemosine,
espianto di organi, sfruttamento sessuale o lavorativo, e simili pratiche
criminali. Il testo della Convenzione enumera poi i
cosiddetti "diritti di seconda e terza generazione", ad iniziare da
quella alla libertà, declinata nei diversi ambiti: di locomozione
(eliminazione delle barriere architettoniche e senso-percettive), di
manifestazione del pensiero (rispetto delle persone con disabilità
intellettiva) e di partecipazione alla vita politica (diritto di voto effettivo),
come pure i diritti all'assistenza sanitaria e sociale, all'abilitazione ed
alla riabilitazione, all'istruzione, al lavoro ed alla liberazione dalla
povertà (endemica per tutti i disabili dei paesi poveri). Il testo affronta
poi anche i "diritti di quarta generazione", fra i quali si possono
ricordare il diritto alla privacy, il diritto alla vita indipendente ed
all'inclusione sociale (che si traduce con un no a quelle strutture o
istituti speciali che separano la persona dall'ambiente circostante, i cosiddetti
"ghetti" denunciati da molte associazioni), e poi ancora il diritto
ad una vita nel proprio nucleo familiare originario o ad una vita autonoma,
fuori famiglia, assistiti dai servizi sociosanitari di territorio.
Nell'ambito della salute, la Convenzione dispone che le persone disabili
hanno diritto a godere del più alto livello di salute potenzialmente
raggiungibile, senza alcuna discriminazione basata sul loro grado di
disabilità e che a tale scopo gli Stati mettono in campo misure appropriate
per assicurare l'accesso dei disabili ai servizi sanitari dovendo garantire
ad essi lo stesso livello e la stessa qualità dei servizi sanitari offerti
alle altre persone, siano essi gratuiti o a pagamento, e compresi quelli
inseriti nell'area della salute sessuale e riproduttiva. Una specificazione,
quest'ultima, che ha incontrato le riserve dello Stato del Vaticano, che vi
ha letto una legittimazione dell'aborto: considerazione che ha portato la
Santa Sede a non sottoscrivere la Convenzione. La seconda parte del documento affronta
invece le modalità di entrata in vigore della Convenzione ed il monitoraggio
del suo rispetto da parte degli Stati firmatari, a partire dall'istituzione
del Comitato dei diritti che ha il compito di ricevere segnalazioni di inadempienze
o violazioni della Convenzione e di redigere un rapporto periodico sullo
stato di attuazione del testo nei singoli paesi. Il Protocollo aggiuntivo,
firmato finora da 71 paesi (c'è anche l'Italia) e ratificato da 13, prevede
che a presentare segnalazioni e denunce al Comitato possano essere anche
persone singole o gruppi non nominati dagli Stati firmatari. Una forma di
controllo "dal basso", da parte della società civile, assai
apprezzata dalle associazioni dei disabili, che sottolineano la possibilità di
sottrarre i ricorsi agli eventuali calcoli di tipo politico: proprio per
questa sua valenza, questa opportunità è stata separata dal testo della
Convenzione, andando a trovare spazio nei diciotto articoli del Protocollo
aggiuntivo non obbligatorio: il Comitato Onu dunque non potrà prendere in
considerazione eventuali segnalazioni provenienti da persone e gruppi di
quegli stati che non l'abbiano espressamente accettato. (ska) |
|
© Copyright Redattore Sociale |
DISABILITA' |
11.2225/02/2009 |
Ratifica Convenzione Onu, Fish: ''Un
risultato epocale'' La Federazione per il superamento
dell'handicap sull'ok della Camera: ''Una data storica per il passaggio dalla
segregazione alla vita indipendente''. Barbieri: ''Restituire una vita degna
ai disabili rinchiusi negli istituti'' |
|
ROMA - “Una data storica per la promozione
di una nuova cultura riguardo alla condizione delle persone con disabilità e
delle loro famiglie nel nostro paese”. Così la Fish (Federazione italiana per
il superamento dell’handicap) alla notizia dell’approvazione definitiva da
parte della Camera del disegno di legge di ratifica della Convenzione Onu sui
diritti delle persone con disabilità. La Fish parla di “risultato epocale”
ricordando la “fondamentale importante” del ruolo svolto dalle organizzazioni
delle persone con disabilità sia durante” la fase della negoziazione del
Trattato presso le Nazioni Unite”, sia nelle “azioni condotte a livello
nazionale per la diffusione dei principi della Convenzione e nell’attività di
pressione politica finalizzata ad una rapida entrata in vigore del testo”.
Per la Fish il senso del documento delle Nazioni Unite sulla vita delle
persone disabili può essere sintetizzato in una efficace definizione: “Dalla
segregazione alla vita indipendente”. “La ratifica della Convenzione – afferma il
presidente Pietro Vittorio Barbieri – sancisce l’avvio di un necessario
cambio di approccio alla disabilità, grazie al riconoscimento effettivo di
uno strumento concreto contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti
umani di tutte le persone con disabilità italiane ”. Dalla Federazione per il
superamento dell’handicap arriva anche l’apprezzamento per l’istituzione
dell'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità: “Siamo
fiduciosi – dice Barbieri - che anche grazie a questo organismo incaricato di
promuovere, tutelare e monitorare l’applicazione della Convenzione in Italia,
si cominceranno ad applicare finalmente politiche in grado di restituire una
vita degna alle persone con disabilità che ancora sono rinchiuse in molti
degli istituti presenti su tutto il territorio nazionale”. (ska) |
|
© Copyright Redattore Sociale |
DISABILITA' |
13.4125/02/2009 |
Ratifica Convenzione Onu, Uic: ''Non rimanga
inapplicata'' Soddisfazione per l’approvazione del
documento Onu da parte del presidente del Forum sulla disabilità e
dell’Unione italiana ciechi: “Non resti sulla carta come già accaduto per le
leggi sulle barriere'' |
|
ROMA
- Gioia per l'approvazione del disegno di legge di ratifica della Convenzione
Onu sui diritti delle persone con disabilità e speranza che questo documento
non rimanga inapplicato come già accaduto nel nostro paese per le leggi – fra
le altre - sulle barriere architettoniche, sull"integrazione scolastica
dei disabili sensoriali, sull’integrazione lavorativa e sul sistema dei
servizi integrati. E’ questo il commento di Tommaso Daniele, presidente del
Forum italiano sulla disabilità e dell’Unione italiana dei ciechi e degli
ipovedenti, al voto di Montecitorio che ha dato il via libera alla ratifica
della Convenzione e all'istituzione dell'Osservatorio sulla condizione delle
persone con disabilità. |
|
© Copyright Redattore Sociale |
DISABILITA' |
13.5125/02/2009 |
Ratifica Convenzione Onu, Ledha: ''Ora le
associazioni si mettano in rete'' Il commento del presidente Fulvio
Santagostini: ''Restare chiusi nelle proprie specificità non paga più. Ci
impegneremo affinché anche la Lombardia si doti di un osservatorio
regionale'' |
|
MILANO
- Soddisfazione, "perché si tratta di un grosso risultato portato a casa
dalle associazioni che si occupano di disabilità". Ma anche la
consapevolezza di trovarsi di fronte a una sfida. Proprio le associazioni
infatti "dovranno cambiare atteggiamento: restare chiusi nelle proprie
specificità non paga più, bisogna mettersi in rete", è il commento di
Fulvio Santagostini, presidente di Ledha (Lega per i diritti delle persone
con disabilità) all'indomani dell'approvazione del disegno di legge di
ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con
disabilità. Un provvedimento che responsabilizza ancora di più le
istituzioni, il cui operato verrà messo sotto la lente dell'Osservatorio
sulla condizione delle persone con disabilità. "Come Ledha ci
impegneremo affinché anche la Lombardia si doti di un osservatorio regionale
-aggiunge Santagostini- necessario per monitorare quei settori, come i
servizi socio assistenziali e sanitari, su cui legifera la Regione". (is) |
|
©
Copyright Redattore Sociale |
La Camera ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di ratifica del documento delle Nazioni Unite e del protocollo opzionale siglati a New York nel marzo 2007. Approvata anche l'istituzione di un Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità
ROMA - Il disegno di legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità è stata approvata dalla Camera dei Deputati: al momento del voto erano presenti in Aula 500 deputati: tutti hanno espresso voto favorevole. Il via libera, che segue quello del Senato, è stato dato in via definitiva. Un risultato atteso da due anni, da quando cioè il documento, il primo grande trattato sui diritti umani del ventunesimo secolo, era stato firmato al Palazzo di Vetro il 30 marzo 2007. Insieme alla Convenzione, è stato dato l'ok all'istituzione dell'Osservatorio sulla condizione delle persone con disabilità, al quale è affidato il compito di provvedere alla redazione, entro due anni dalla ratifica e poi ogni quattro anni, di un rapporto dettagliato sulle misure prese per rendere efficaci gli obblighi sanciti dal documento e sui progressi conseguiti al riguardo. L'Osservatorio sarà composto da 40 membri con una dotazione di 500 mila euro. La ratifica diventerà operativa, come da prassi, dopo la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: finora sono 49 gli Stati in tutto il mondo che hanno ratificato il documento Onu, l'Italia potrebbe essere il cinquantesimo. Il nostro paese ha sottoscritto anche il Protocollo opzionale, che è finora stato ratificato da 28 Stati.
La Convenzione è nata per tutelare i diritti di 650 milioni di persone in tutto il mondo e rappresenta di fatto una pietra miliare nel percorso di accettazione, partecipazione e inserimento alla vita sociale e lavorativa dei disabili. Adottata da 192 paesi, firmata da 126 e ratificata da 49, la Convenzione è entrata in vigore entra in vigore il 3 maggio 2008: quattro anni di trattative, scritta insieme alle più grandi associazioni e organizzazioni del settore, colma una lacuna del diritto internazionale e tratteggia nel dettaglio i diritti di cui godono le persone disabili, chiedendo quel cambiamento di atteggiamento da parte della società indispensabile a garantire ad essi il raggiungimento della piena uguaglianza. La Convenzione non introduce nuovi diritti, ma si prefigge lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare alle persone con disabilità il pieno ed eguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità, alla libertà di espressione e in generale alla partecipazione alla vita politica e sociale.
(SUPERABILE.IT 25 febbraio 2009)
L'aula di Palazzo Madama ha approvato all'unanimità il ddl di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, dando il via libera anche all'istituzione presso il ministero del Welfare di un Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Respinti tutti gli emendamenti
ROMA - Il Senato ha approvato all'unanimità il ddl di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità siglata a New York il 13 dicembre 2006 , dando il via libera anche all'istituzione presso il ministero del Welfare di un Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, presieduto dal ministro del Lavoro e composto da un massimo di 40 membri. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera. L'assemblea di Palazzo Madama ha respinto tutti gli emendamenti presentati all'art.3 del ddl (erano sei quelli presentati da esponenti radicali che lamentavano l'eccesso del numero dei componenti l'Osservatorio e il loro costo). Sugli altri articoli non era stata presentata alcuna proposta di modifica). E' stato invece approvato con il parere favorevole del governo un ordine del giorno presentato dal Pd che che impegna fra l'altro il governo a presentare entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge "un apposito Piano di azione per l'implementazione dei contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con riguardo alle politiche per la disabilità adottate dal ministero".
ORDINE DEL GIORNO - Il documento approvato impegna il Governo "a predisporre e presentare al Parlamento, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, un apposito Piano d'azione per l'implementazione dei contenuti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con riguardo alle politiche per la disabilità adottate dal Ministero" e a "riferire sulla idoneità e funzionalità dell'Osservatorio". Inoltre si impegna l'esecutivo "a reperire le risorse finanziarie necessarie a garantire il recepimento della Convenzione e il pieno ed effettivo esercizio dei diritti a tutt'oggi riconosciuti dal nostro ordinamento alle persone con disabilità e alle loro famiglie".
PROTESTE - Ai radicali, così come è strutturato l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità non piace proprio. "E' un soviet supremo della disabilità", dice Marco Perduca nell'aula del Senato. Secondo l'esponente radicale in questo "Osservatorio composto da 40 membri c'e' una minima presenza proprio dei disabili" e "le risorse impiegate, 500 mila euro, vengono prelevati e tolti dal fondo delle politiche sociali". Insomma, "si fa un po' come nel passato: si mettono sotto tutela i disabili e poi gli si tolgono anche i soldi". E' proprio su questi punti che i senatori radicali Marco Perduca, Donatella Poretti ed Emma Bonino avevano presentato una serie di emendamenti per abolire la struttura o modificarne l'impianto. Tutti gli emendamenti, come detto, sono stati però respinti dall'Aula.
(SUPERABILE.IT 28 gennaio 2009)