Domani ricorre il decimo
anniversario dell'inizio della guerra a Kabul
Afghanistan:
il silenzio è inammissibile!
Flavio Lotti:
Questa guerra ci costa più di due milioni di euro al giorno. Quante famiglie in
difficoltà potremmo aiutare con quei soldi? A quanti giovani potremmo offrire
un posto di lavoro?
Alla vigilia del decennale, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola
della pace, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Domani ricorre il decimo anniversario dell'inizio della guerra in
Afghanistan e io trovo davvero scandaloso che non se ne parli. Un mese fa non
c'è stato un giornale o una televisione che non abbia dedicato ampio spazio al
decennale dell'11 settembre. Oggi invece il silenzio è totale. Eppure il 7
ottobre 2001 è iniziata una guerra disastrosa che ci vede ancora pienamente
coinvolti. Possiamo permetterci di non fare un bilancio di questi dieci anni di
guerra? Possiamo fingere di non vedere il disastro che ha provocato? Possiamo
evitare di discutere quello che dobbiamo fare ora?
Mettiamo per il momento da parte le riflessioni morali, politiche e militari e
guardiamo solo agli aspetti biecamente economici della faccenda. Se il primo
anno di guerra in Afghanistan ai contribuenti italiani è costato circa settanta
milioni di euro, oggi ne costa più di settecento. Quante famiglie in difficoltà
potremmo aiutare con due milioni di euro al giorno? A quanti giovani potremmo
offrire un posto di lavoro?
Tra poche settimane il Parlamento sarà chiamato ancora una volta a decidere se
e come rifinanziare la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
Nessuno può permettersi di giungere a quell'appuntamento nello stesso modo in
cui ci si è arrivati per dieci anni, senza un vero confronto politico pubblico,
senza una valutazione della strada che si sta percorrendo, senza una strategia
e degli obiettivi chiari.
Decidere cosa fare della nostra presenza in Afghanistan è questione di grande
rilievo pubblico nazionale e dopo dieci anni di guerra solo degli
irresponsabili possono pensare di rifinanziare automaticamente la missione. Gli
Stati Uniti hanno già inviato in Afghanistan il generale incaricato di
organizzare il loro ritiro, alcuni paesi occidentali lo hanno già effettuato,
altri l'hanno avviato. E noi cosa vogliamo fare? Restare sino al giorno in cui
se ne andranno gli americani? Aspettare che gli americani ci dicano cosa
dobbiamo fare? Fino ad oggi questo dibattito è stato condotto nelle segrete
stanze da un manipolo di militari e politici. Ora non è più ammissibile. Anche
dal punto di vista economico. Ogni soldo speso per continuare a fare la guerra
in Afghanistan è un soldo sottratto agli italiani che vivono nell'insicurezza
quotidiana."
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace
Perugia, 6 ottobre 2011