Saluto le autorità presenti, forze dell'ordine, i Consiglieri di Circoscrizione e Comunali e tutti e tutte i/le cittadini/e presenti.
Ringrazio in particolar Antonio VATTA, Presidente del Comitato di Torino dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per l'invito a questa Cerimonia commemorativa del Giorno del Ricordo, nel 76° anniversario della Tragedia delle Foibe e delle vicende del confine orientale, presso la targa dedicata dal Comune di Torino agli Esuli Istriani-Fiumani-Dalmati.
Questa targa, vuole ricordare che in quello che era uno sperduto lembo di campagna, nel 1955 - 1956, furono costruiti 540 alloggi di edilizia popolarissima di 40 metri quadri circa, senza riscaldamento, riservati ai profughi dell'Istria - Fiume e Dalmazia, residenti nel campo centro raccolta profughi di via Veglia (oggi caserma dei carabinieri).
Dopo una lunga attesa durata anche 5 - 10 anni, finalmente un alloggio. Non erano più profughi, restavano esuli. Quegli esuli che tra il 1943 e il 1956 si erano rivolti all'Italia avendo di essa un'immagine poetica.
Nella amata patria sono stati accolti in condizioni spesso al di sotto delle speranze. Hanno saputo, però, ricostruire la propria esistenza con lo sguardo rivolto al di là dell'Adriatico, con forza d'animo di ricominciare una vita tra ricordo e realizzazione.
La loro attuale presenza dopo quella dei nonni, dei genitori, vuole rinnovare e conservare la memoria di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre, all'indomani della Seconda guerra mondiale. Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale, che si celebra il 10 febbraio e che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
Istituita con una legge del 2004, ha il compito di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
E' mio compito, in qualità di Presidente del Consiglio Circoscrizionale, quello di collocare questa ricorrenza in una dimensione più particolare che è quella del territorio della nostra circoscrizione. Proprio a Lucento nella seconda metà degli anni Cinquanta, in quello che allora era un territorio più simile alla campagna che alla città, ha trovato sede una comunità di profughi provenienti dall'Istria in un villaggio che prenderà il nome di Santa Caterina fatto edificare dall'Istituto Autonomo delle Case Popolari, grazie anche alla legge a favore dei profughi del 1952.
La situazione iniziale, pur in una dimensione abitativa decisamente migliorata rispetto a quella delle cosiddette casermette di Borgo San Paolo dove avevano trovato prima accoglienza le famiglie arrivate dall'Istria, risulta priva di servizi e passeranno anni prima che questo svantaggio iniziale sia colmato.
E' passato più di mezzo secolo e quella prima fase di difficoltà si può considerare superata, la comunità ha portato avanti un processo di integrazione e ha trovato, nel tempo, un equilibrio ed una sua collocazione nella più ampia comunità del quartiere. Ed è su questo aspetto che assumono un valore di rafforzamento le occasioni come quella di oggi, che possono apportare nuovi contributi alla lettura di un'esperienza così drammatica e tragica, nata da quella violenza e da una guerra che purtroppo continuano ad appartenere alla storia dell'intera umanità.
La soppressione della vita e la negazione delle libertà si affacciano purtroppo regolarmente sul palcoscenico delle società moderne e sconvolgono relazioni umane, interrompono percorsi di progresso sociale e democratico, gettano tra la carta straccia il desiderio di una convivenza civile e rispettosa cui l'uomo giusto dovrebbe con costanza aspirare e perseguire.
L'obbiettivo di queste celebrazioni può dunque essere quello di affidare ad un confronto pacato e responsabile il racconto storico; la storia stessa potrebbe diventare metodo di relazione, in modo da dipanare, con il conforto delle fonti storiche, testimonianze e documenti, la diversità di visioni che ancora affiorano.
So che il Circolo Istriano, Fiumano e Dalmata è molto attivo, so che, ad esempio, il Centro di documentazione storica della Circoscrizione ha organizzato recentemente una visita guidata al Villaggio Santa Caterina; sono queste le occasioni ideali per approfondire la conoscenza dei luoghi e delle persone che animano le comunità.
La Circoscrizione non può che sostenere e favorire questi momenti di incontro e di confronto nella certezza che la conoscenza sia il miglior viatico per approdare ad un bene che sia pubblico e condiviso.
Con il coordinatore della seconda commissione della Circoscrizone 5 Bruno Francavilla, che ringrazio, stiamo portando avanti un lavoro con il servizio toponomastica per l'installazione di nuove segnaletiche di dia e abbiamo avviato con l'Assessore Francesco Tresso, che ringrazio per la sempre fattiva collaborazione e disponibilità, un'interlocuzione per richiedere più fondi che ci permettono di programmare interventi manutenzione sulle strade - marciapiedi.
Con questo ringrazio tutti coloro che si spendono per perseguire questi comuni obbiettivi ai quali la Circoscrizione rinnova la propria rinnovata attenzione.
A nome della Circoscrizione 5 con rispetto saluto gli esuli dell'Istria - Fiume - Dalmazia.
Il Presidente della Circoscrizione
Ing. Enrico Crescimanno
Ultimo aggiornamento: 27/02/2023