Parella
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dati agosto 2013 - non aggiornati
A
ovest del borgo Campidoglio si
trova il territorio attualmente
occupato dal quartiere Parella,
che per secoli ha ospitato numerose
cascine sorte dalla trasformazione
di precedenti strutture agricole
medievali. Sulla strada Antica
di Collegno si scorgeva a destra,
fra le attuali vie Carrera, Capelli
e Passo del Brennero, il Borello,
cascina con palazzina che il Comune
ha poi restaurato e adibito a
uffici decentrati.
Uscendo dalla vecchia borgata
Campidoglio, attraverso l'antica
strada di Collegno, si incontravano
la villa settecentesca e la cascina
del Gibellino, ancora oggi racchiusa
fra le ville alla destra di via
Michele Lessona e il Parella (via
Servais 13, tuttora in parte esistente),
che ha dato il nome alla borgata.
Dove c'è ora piazza Campanella
sorgeva il Maniscart, grossa costruzione
con laboratori artigianali (falegnami,
carradori, maniscalchi).
Lionetto era il nome dei proprietari
di un’antica cascina divenuta
poi borgata, fra le vie Asinari
di Bernezzo, corso Telesio e via
Carrera. Dopo la ripida discesa
verso la Dora si giungeva all'osteria
della Porta Rossa, tappa obbligatoria
per uomini e cavalli. Di qui,
voltando a sinistra per la strada
della Pellerina, si toccavano
i Tetti della Bassa, e, verso
il confine con Collegno, le cascine
Mineur e Cascinotto, oggi ancora
attive. La strada Antica di Collegno
termina contro la cinta dell'Aeritalia.
Voltando a destra si percorre
la strada della Berlia, sulla
quale sorgono l'omonima cascina
e quella detta delle Grange, grosse
fattorie private dei loro terreni
migliori dalla costruzione delle
Officine Aeronautiche Pomicio,
passate poi alla Fiat Velivoli.
Con il Piano regolatore del 1908
la città di Torino sancì
un ulteriore sviluppo urbanistico
verso ovest e vennero tracciate
le vie di grande scorrimento su
di un territorio praticamente
privo di edifici.
Nel 1911 venne eretta la nuova
cinta daziaria che da piazza Massaua
fino alla barriera di Pianezza
tracciava i confini del nascente
quartiere. Fu creata una strada
di modeste dimensioni che sarebbe
diventata l'attuale via Pietro
Cossa.
In questa zona la città
assumeva denominazioni diverse;
la più nota, sulla destra
della strada di Francia, è
"Tesoriera", cosi detta
per l'esistenza della lussuosa
villa settecentesca, ora al centro
dell'omonimo Parco.
Altre zone assunsero diverse denominazioni
quali: Lionetto, Basse di Dora,
Pellerina, Porta Rossa. Il toponimo
Parella, a unificare tutta questa
vasta area, comparve negli atti
del Comune solo nel 1930: conserva
la memoria di un antico casato
nobiliare, quello dei Marchesi
San Martino di Parella, che furono
i primi proprietari dell'omonima
cascina.
Le prime vie che sorsero nel 1906
sono via Salbertrand, via Exilles
e via Gravere. Tutte le altre
risalgono al periodo compreso
tra il 1909 e il 1922. Nel 1921
nel territorio compreso fra il
corso Altacomba (ora corso Svizzera),
il corso Francia, il confine con
Collegno e la Dora, vi erano poco
più di 900 abitanti.
Durante gli anni 20 il quartiere
ospitò numerose attività
produttive, in prevalenza nel
settore meccanico, che contribuirono
a stravolgere la cultura contadina
della zona e a distruggere la
maggior parte delle antiche residenze
rurali. Una specifica norma vietò
di edificare lungo le vie Lessona
e Servais per tutelare il terrazzo
morenico che sovrasta la zona
dell'alveo della Dora.
Nel 1933 fu edificata in corso
Lecce all'angolo con via Lessona
la bella villa Arduino, dalla
caratteristica torretta, un misto
di stili medievali e Novecento.
Del 1955 sono gli edifici multipiano
di corso Monte Grappa. Qualche
anno più tardi vennero
costruiti i quartieri IACP di
via Valgioie. |