Si intende quell'area geografica in cui insiste la lingua d'oc, dal latino"hoc est", una delle nove lingue neolatine tuttora praticate, nata nel medioevo dalla sovrapposizione del latino alle lingue preesistenti. L'Occitania va dalle Alpi all'Oceano Atlantico, dai Pirenei e dal Mediterraneo sino al Massiccio Centrale. Complessivamente conta 13 milioni di persone, una specie di "nazione proibita", cioè non riconosciuta, tra le più grandi d'Europa. Il suo territorio infatti si estende in massima parte nella Francia ed è suddiviso in 7 regioni storiche, corrispondenti a vaste aree dialettali (Provenza, Delfinato, Alvernia, Limosino, Guienna, Linguadoca e Guascogna). Amministrativamente l'Occitania interessa trenta dipartimenti francesi, per 200 mila km quadrati e comprende città quali Nizza, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux e Clermond Ferrand. Si estende anche in Spagna, attraverso la catalana Val d'Aran in cui vivono 6 mila persone, ed in dodici valli italiane abitate da 180 mila persone e circoscritte in 11 comunità montane. L'area occitana italiana è compresa nelle province di Torino e Cuneo (Valli: Alta Dora, Chisone e Germanasca, Pellice, Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso, Vermenagna, Pesio, Alta Corsaglia, Alta Tanaro - Comune di Briga Alta), nella provincia di Imperia (Comuni di Triora e Olivetta S. Michele) e nella provincia di Cosenza (Comune di Guardia Piemontese). In totale 120 Comuni. ![]() Tra le lingue neolatine medievali, l'occitano, grazie ai trovatori, fu la prima lingua a vantare una consistente letteratura. Fino al 1200 era lingua di corte in Europa ed i modelli letterari adottati dai trovatori, influenzarono non poco le nascenti letterature delle altre lingue neolatine, tra cui lo stesso italiano. Punto nevralgico economico e religioso, oltreché culturale, proprio in quel periodo l'Occitania sviluppa una ricca economia basata sul commercio e sulle arti e mestieri, distaccandosi progressivamente dalla forte influenza del re di Francia, grazie anche all'appoggio dei conti di Tolosa. Culla dei fermenti religiosi e delle contestazioni al potere dei Papi e ad una Chiesa corrotta, diventa punto di riferimento per le nascenti teorie eretiche, quali il Valdismo e il Catarismo. Proprio per stroncare l'eresia catara, la nobiltà del nord, con la benedizione papale, scatenerà la "Crociata degli Albigesi" e segnerà l'inizio del declino dell'Occitania e la sua progressiva ed inarrestabile sottomissione al potere centrale francese. Nel 1800, grazie alla statura culturale e letteraria di Frederic Mistral, premio Nobel per la letteratura, inizia un movimento di ripresa della lingua e della questione occitana che perdurerà anche nel dopoguerra del secolo successivo. Negli anni '60 si registra infine una positiva e considerevole impennata che culmina il 15 dicembre 1999 con l'approvazione della legge 482, con la quale lo Stato Italiano riconosce e tutela finalmente le minoranze linguistiche e storiche. Da questa edizione la rassegna ospiterà gruppi dei Paesi nordici e delle minoranze europee. Degustazioni.
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